In Cortile degli Svizzeri le celebrazioni del 25 aprile: “La memoria non va calpestata e sminuita”






Il corteo delle autorità ha deposto una corona al monumento ai caduti di piazza XX Settembre
Non una vuota liturgia priva di significato, ma un importante momento di ricordo, di riflessione e di festa. È questo lo spirito unanime che ha caratterizzato le celebrazioni per il 25 aprile, festa della Liberazione, svoltesi questa mattina in Cortile degli Svizzeri. Una cerimonia molto sentita e partecipata, sia dal folto pubblico presente che dai tanti rappresentati delle istituzioni – locali, regionali e nazionali – intervenuti.
Le celebrazioni istituzionali sono iniziate alle 10, con l’ingresso in Cortile degli Svizzeri dei gonfaloni e dei labari, organizzate dalla Prefettura, dalla Provincia e dal comune di Lucca, in collaborazione con le associazioni della Resistenza, combattentistiche e d’arma. Dopo gli onori al gonfalone di Stazzema, medaglia d’oro al valor militare, e al prefetto di Lucca, Francesco Esposito, si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera, in cui tutta la piazza ha intonato l’inno nazionale. Poi spazio agli interventi della presidente dell’Associazione toscana volontari della Libertà, Simonetta Simonetti, del sindaco di Lucca, Mario Pardini, e del presidente della Provincia, Luca Menesini.
Simonetti si è appellata ai giovani: “Il 25 aprile non è una mera parata, è un giorno storico che parla della liberazione dal regime fascista grazie alla Resistenza. Un moto del popolo che si è unito per la libertà. Il 25 aprile va festeggiato senza se e senza ma, non può essere oggetto di controversie. Non posso permettere che questa memoria venga calpestata, cancellata e sminuita nel suo significato e ridotta solo ad una data sul calendario o un giorno di vacanza. È il mio dovere farvi conoscere il vero significato della parola liberazione. Una parola che se ne porta dietro un’altra, meravigliosa, che allora ci fece toccare il cielo con un dito: libertà. Il 25 aprile non si tocca”.

Il sindaco Mario Pardini, dopo qualche polemica durante il consiglio comunale aperto di ieri (24 aprile), è tornato a sottolineare l’importanza del 25 aprile: “Celebrare l’anniversario della Liberazione significa ricordare le donne e gli uomini della Resistenza che, insieme alle forze Alleate, contribuirono alla riconquista della libertà attraverso la lotta al nazifascismo. I grandi risultati della Resistenza sono stati, secondo Norberto Bobbio, la caduta della dittatura fascista e la nascita della Costituzione. Non possiamo e non vogliamo dimenticare l’impegno di tutte quelle forze che contribuirono alla liberazione e alla pace. Esse seppero confrontarsi per dare al paese una nuova Costituzione, che è tutt’ora garanzia fondamentale per la nostra democrazia. La Costituzione, nata dalla Resistenza, va considerata come un momento fondante di una storia e memoria condivisa, come disse Pietro Scoppola. Facciamo che questa festa, il 25 aprile, sia veramente il simbolo della fine di uno scontro ideologico, un momento di riconciliazione nazionale per ritrovare il vero senso della democrazia, che è proprio l’opposto al nazifascismo. La politica dovrebbe guardare avanti, dovrebbe guardare oltre seguendo il faro della nostra Costituzione. Ci auguriamo che il 25 aprile sia memoria storica e occasione di riflettere sul grande valore della libertà, che è patrimonio di tutto il nostro Paese. A noi il compito di non dimenticare di custodire il dono della libertà, che è grande solo quando è veramente condiviso fra tutti. Viva il 25 aprile, viva la Costituzione, viva la nostra città, viva l’Italia”.

Per il presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini, “quella del 25 aprile è una festa bellissima che ci unisce e che ci deve unire. È un momento per celebrare la riconquista della libertà, per guadare al nostro passato con uno sguardo al presente e al futuro. Odio e violenza non nascono per caso, prima di tutto c’è sempre l’indifferenza, la chiave per la ragione del male. Non possiamo essere indifferenti davanti alla guerra e a ciò che accade nel Mediterraneo. Dobbiamo lottare quotidianamente contro l’indifferenza e a sostegno dei diritti sociali: questo vuol dire onorare il 25 aprile. Le radici della nostra civiltà sono in ogni luogo che ha visto la Resistenza lottare contro l’oppressione nazifascista. La Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla. Viva la Liberazione, viva la Repubblica”.

A seguire è stata pronunciata l’orazione ufficiale affidata a Riccardo Roni, dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Lucca. La mattinata di celebrazioni ufficiali – che ha visto anche la presenza del corpo musicale Giacomo Puccini di Nozzano Castello – si è conclusa con il corteo e la deposizione di una corona al monumento ai caduti in piazza XX Settembre da parte delle autorità. A fine cerimonia il gruppo di centrosinistra, insieme a qualche cittadino, ha intonato le note di Bella Ciao.
