Nuovo ponte sul Serchio, partiti i lavori: l’infrastruttura sarà pronta nell’estate 2024
Al via il cantiere da 27 milioni di euro. L’obiettivo è quello di ridurre il traffico anche con il futuro collegamento con l’asse sub-urbano
“Un momento storico”. È questo il primo commento del presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini, in merito alla mattinata di oggi (5 aprile) in cui sono ufficialmente partiti i lavori per la realizzazione del nuovo ponte sul Serchio. Un’opera attesa da molti anni e che adesso, finalmente, sembra essere arrivata ad una svolta: l‘obiettivo è quello di inaugurare il ponte tra un anno, nell’estate del 2024.
Se tutto dovesse procedere come da programma, infatti, il cantiere si chiuderà tra 15 mesi. I tempi di realizzazione della grande infrastruttura – che collegherà la Sp1 Francigena (via per Camaiore) con la Statale 12 del Brennero – sono stati indicati da Fincantieri Infrastructure spa, l’impresa che si è aggiudicata i lavori, in 480 giorni complessivi (a partire da oggi).
Questa mattina – tramite una conferenza stampa svolta in prossimità del fiume in via della Macchia, nella zona vicina ai campi sportivi dell’Acquedotto – si è aperto ufficialmente il cantiere alla presenza del presidente della Provincia Luca Menesini, dell’assessore regionale Stefano Baccelli, del consigliere provinciale (nonché sindaco di Borgo a Mozzano) Patrizio Andreuccetti, dell’ingegner Pierluigi Saletti (direttore dei lavori) e del Rup dell’opera, l’architetto Francesca Lazzari. Presenti, inoltre, i dirigenti di Fincantieri ed alcuni comitati, contenti per l’avvio dei lavori.

“Quello di oggi è un momento storico e molto atteso dai cittadini – commenta Luca Menesini -. Il nuovo ponte sul Serchio è un’opera che cambierà la vita dei cittadini residenti in queste zone (e non solo). L’infrastruttura, infatti, andrà migliorerà la viabilità e sposterà il traffico dei mezzi pesanti. Ripeto, questa è un’opera molto attesa sulla quale la Provincia ha lavorato veramente sodo. Questa sta a significare la forza e la capacità della Provincia e lo diciamo nei giorni in cui si parla molto di Pnrr. Abbiamo molti cantieri da avviare e credo che un Provincia forte sia il passo giusto per cambiare e migliorare lo sviluppo del territorio. Il nuovo ponte sul Serchio è solo l’inizio, nel 2023 apriremo altri cantieri importanti”.
“Oggi è qui presente un comitato che da circa, tramite una raccolta firme, lotta per fare un’opera, il nuovo ponte sul Serchio, e non per bloccarla – le parole di Stefano Baccelli -. Si sono registrate varie difficoltà nel corso degli anni per la realizzazione di questa infrastruttura, ma la Regione è rimasta sempre al fianco della Provincia di Lucca e sono stati decisivi gli ultimi 3 milioni stanziati grazie all’intervento tempestivo del presidente Eugenio Giani. C’è sempre stata tanta forza di determinazione e adesso finalmente ci siamo, inizia il cantiere. Questa opera (il ponte sul Serchio ndr) va a braccetto con un altro investimento da 7 milioni della regione per completare l’asse sub-urbano di Lucca”.
Nell’occasione è stata anche ricordata la figura di Silvano Papini, ex funzionario dell’amministrazione provinciale scomparso nel 2019 e tra i principali promotori del comitato di cittadini Sto sul Serchio impegnato da anni per la realizzazione di una nuova viabilità intorno a Lucca.
Il quadro economico complessivo dell’opera è di 27 milioni di euro. La Regione Toscana, per sopperire al forte incremento dei prezzi registrato fra il 2021 e il primo semestre del 2022, ha stanziato dapprima 3,6 milioni di euro e, successivamente, ulteriori 3,7 milioni di euro a valere sul fondo sviluppo e coesione che si vanno ad aggiungere ai 550mila euro già resi disponibili da Firenze; ai 14 milioni e 450mila euro del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nell’ambito del fondo sviluppo e coesione (Fsc 2014-2020); e ai 4,7 milioni della Provincia di Lucca.

Il nuovo ponte – progettato dallo studio Itec di Sarzana in collaborazione con gli architetti Lucchesi e Mencacci e il geologo Buchignani di Lucca – sarà realizzato a monte dell’attuale ponte di Monte San Quirico e unirà la sp 1 Francigena (via per Camaiore), poco prima del ponte sul Torrente Freddana, con la Statale 12 del Brennero all’altezza della rotatoria esistente con via Umberto Dianda. A completamento dell’infrastruttura il Comune di Lucca ha programmato la costruzione di una nuova viabilità tra le due arterie extraurbane che dalla rotatoria sul Brennero si andrà ad innestare sulla via Pesciatina all’altezza della rotonda nei pressi dell’Esselunga dell’Arancio, costituendo il cosiddetto asse sub-urbano di Lucca.
Il cantiere
Il progetto prevede la costruzione di un viadotto in acciaio con impalcato sostenuto da tre arcate in sequenza, di luce rispettivamente: 80 metri, 100 metri e 80 metri, che si susseguono con andamento alternato. Il collegamento viario è completato da una tratta di viadotto per l’attraversamento della golena sinistra e di rilevato di collegamento alla via per Camaiore in sponda destra. Sia sulla Sp1 che sulla Ss12 saranno realizzate rotatorie di innesto alle viabilità esistenti. Al percorso veicolare del ponte si affiancherà, inoltre, una pista ciclopedonale posta in sede separata e protetta che collega le due direttrici e si integra ai percorsi ciclopedonali già esistenti sul parco fluviale di Lucca. I piani viari saranno quindi dotati di asfalti fono-assorbenti ed alcune tratte di barriere acustiche saranno poste a protezione di alcuni ricettori. Trattandosi di un’opera che va ad interessare terreni ubicati in una zona particolarmente rilevante dal punto di vista ambientale, il progetto realizzato dall’amministrazione provinciale ha prestato particolare attenzione all’impatto della nuova opera sia sulle componenti flora, fauna e vegetazione, sia riguardo le fasi di cantiere che di esercizio. Saranno quindi garantiti particolari accorgimenti non solo durante l’apertura del cantiere ma anche ad opera conclusa per la salvaguardia degli habitat e per la tutela della biodiversità. Inoltre durante gli scavi sarà garantita l’assistenza di un archeologo al fine di verificare l’eventuale rinvenimento di resti di antichi insediamenti.

Fincantieri procederà alla costruzione del ponte utilizzando le aree limitrofe al fiume con la modalità “di varo” dell’opera, proposta come offerta migliorativa in sede di gara di appalto; e avverrà mediante l’impiego di “carrelloni” attraverso cui saranno sollevate le singole componenti dell’infrastruttura dal basso. Una modalità che consente notevoli spostamenti a terra dei singoli conci metallici e dà, allo stesso tempo, ampi margini di manovra nei confronti della sicurezza idraulica, oltreché rapidità di montaggio. Inoltre, grazie a questo, il cantiere avanzerà con lavorazioni in parallelo sia per l’impalcato metallico che per le opere realizzate in calcestruzzo con un’importante riduzione dei tempi di costruzione rispetto a quanto previsto dal progetto. Per definire questa modalità di lavorazione l’impresa ha già svolto riunioni con gli uffici competenti del Genio Civile per concordare tutti i dettagli dell’intervento.
Al fine di ridurre i tempi dei lavori, il progetto prevede che la cantierizzazione avvenga simultaneamente sulle due sponde, ovvero che vengano organizzati due cantieri. Il campo base, con l’area per il montaggio delle grandi strutture in acciaio, sarà posto all’interno della golena sinistra in vicinanza al deposito inerti esistente. L’altro cantiere sarà ubicato in sponda destra in prossimità della Sp1 e sarà adibito a deposito di materiali. Una volta completati i lavori in terra (scavi e rilevati in destra) e modifica dell’arginatura (in sponda sinistra) verranno realizzate le opere in cemento armato (spalle e pile del ponte e del viadotto). La fase successiva riguarderà il montaggio e posizionamento finale delle strutture in acciaio che avverrà a spinta per le arcate centrali (con ridotti ingombri di pila provvisorie in alveo). Seguiranno le operazioni di completamento degli impalcati e le opere di finitura sia del corpo stradale che delle opere accessorie (verde, illuminazione, piste ciclabili).
I futuri vantaggi derivanti dal nuovo ponte
Negli scenari di traffico simulati a suo tempo dopo l’entrata in esercizio del solo nuovo ponte si prevedono importanti benefici attorno all’area di Borgo Giannotti per la possibilità che offre il ponte di un collegamento efficiente tra l’Oltreserchio e le zone a nord e ad est di Lucca. Nelle ore di punta della mattina si ipotizzano diminuzioni di circa 300-400 veicoli sul ponte di Monte San Quirico e oltre il triplo nella parte terminale della Statale del Brennero all’ingresso in città. Apprezzabili miglioramenti sono previsti anche nella parte est della circonvallazione di Lucca. Ulteriori benefici effetti sulla fluidificazione del traffico a Lucca deriveranno dal futuro collegamento del ponte con l’asse suburbano comunale. L’opera, infatti, è parte integrante del sistema infrastrutturale della Piana di Lucca, secondo quelle che sono le previsioni degli strumenti urbanistici degli enti locali.
L’altro aspetto importante da sottolineare dalla futura apertura del ponte è quello che riguarda la sicurezza idrogeologica e quella dei cittadini. Dopo la grande piena del fiume Serchio nel dicembre 2009 e la successiva rottura degli argini del fiume Serchio a Santa Maria a Colle, fu subito evidente che occorreva un nuovo attraversamento del fiume in grado di assicurare i collegamenti anche in situazioni di emergenza: ossia una nuova via di fuga in caso di calamità.