Pd, gli esponenti della Valle non seguono Renzi

18 settembre 2019 | 15:33
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Pd, gli esponenti della Valle non seguono Renzi

“Io resto nel Pd” potrebbe essere questo lo slogan che caratterizza la vita politica di queste ultime ore nel centro sinistra in provincia di Lucca. Italia Viva infatti, la nuova creatura di Matteo Renzi, non convince la stragrande maggioranza degli esponenti Dem della lucchesia che anzi condannano la scelta, per tempi e modi. E mentre alcuni sindaci (tra cui quello di Lucca Alessandro Tambellini e quello di Altopascio Sara D’Ambrosio) lanciano appelli all’unità in vista delle elezioni regionali in programma per il prossimo anno, la praticamente totalità degli altri esponenti politici ha ribadito la propria volonta di non lasciare il partito. Compresi coloro che erano accreditati come fedelissimi dell’ex sindaco di Firenze. Tra gli esponenti della Valle hanno annunciato che non seguiranno Renzi, tra gli altri, il senatore Andrea Marcucci, la consigliera regionale Ilaria Giovannetti e il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti.

“Io resto a fare il mio lavoro nel Pd – ha scritto il senatore Andrea Marcucci sulla sua pagina Facebook – non condivido la scelta di Matteo, sono ancora convinto che ci sia uno spazio importante per i liberaldemocratici come me. Voglio chiarire una cosa prima di tutto: non sarò mai un nemico di Matteo, mai diventerò un suo denigratore. Matteo Renzi resta il protagonista di una straordinaria stagione di governo, il patrimonio di quegli anni resta a disposizione del centrosinistra anche per il futuro. Io nel Pd mi sento ancora a casa mia, se si dovesse trasformare in un soggetto sempre più simile al Pds, mi sentirei un estraneo. Non credo che succederà, resto tra i democratici anche perchè ciò non accada”.
Anche il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti, pur senza dirlo esplicitamente, non pare intenzionato ad aderire al nuovo progetto di Renzi: “Dopo dieci anni di politica attiva, venti ad occuparmi della comunità, gli studi, la grande curiosità che ho sempre avuto, gli eventi duri della vita, penso di essere abbastanza intellettualmente indipendente. Quindi, pur avendo di volta in volta apprezzato esponenti nazionali e internazionali, da Prodi a Veltroni, da Obama a Renzi, la mia guida rimane, oggi più di sempre, il mio cervello, la mia autonomia di giudizio e un ampio campo di democrazia in cui agire. Non mi chiedete perciò dove vado, perché io non vado da nessuna parte, rimango cioè dove sono sempre stato, arricchito dalle esperienze e forgiato dall’esistenza. Sono per l’Europa dei popoli, per mettere al primo posto ambiente, scuola, stato sociale, lavoro, investimenti, e per tutto quanto mi è possibile cerco di sostenere questi principi come sindaco. Insomma, Patrizio resta Patrizio, fiero di quel che è, quello che talvolta ha sfidato quel che sembrava molto difficile sulla carta, con pregi e difetti, ma sempre con la propria mente. Avanti tutta, con tutta la comunità”.