Danni da lupo, via libera a risarcimenti per le aziende

11 marzo 2019 | 14:05
Share0
Danni da lupo, via libera a risarcimenti per le aziende

Danni da lupo. Ci sarà tempo fino al 31 marzo per presentare la domanda per il risarcimento danni. Le aziende zootecniche che hanno avuto danni, con perdite di animali, pecore ma anche bovini, equini, asini e suini, potranno quindi presentare la domanda di risarcimento per un indennizzo il cui importo varia secondo il valore commerciale dell’animale ucciso: per gli ovini iscritti al libro genealogico si va dai 1200 euro per un ariete, ai 350 euro per una pecora. Lo ha annunciato oggi (11 marzo) la Regione Toscana.

L’intervento, finanziato con risorse della Regione, nasce come momento di sostegno per le imprese zootecniche interessate dagli attacchi di animali predatori che, come denunciato a più riprese da Coldiretti, sono sempre più frequenti e diffusi. L’indennizzo non è soggetto al regime comunitario del “de minimis” (cioè il tetto di 15mila euro in tre anni, di recente portato e 25mila euro) e copre i danni diretti per l’uccisione degli animali oltre alle spese veterinarie relative alla cura degli animali feriti. Una parte cospicua di danni, quelli relativi ai cosiddetti danni indiretti come la perdita della produzione di latte e gli aborti, non sono previsti in questo bando, ma saranno oggetto di uno specifico provvedimento che sarà emanato nelle prossime settimane. Coldiretti invita gli allevatori interessati a presentarsi con sollecitudine agli uffici presenti sul territorio per predisporre la documentazione e la relativa domanda che deve essere presentata attraverso il sistema informatico di Artea Toscana. 
“Abbiamo sempre sostenuto che gli indennizzi, che dovrebbero essere veri e propri risarcimenti, non rappresentano comunque la soluzione del problema ma un semplice e parziale palliativo per danni spesso non permanenti – ha detto Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – e per questo continuiamo a batterci affinché le attività imprenditoriali degli allevatori possano svolgersi senza l’incubo delle predazioni. Questo problema riguarda ogni angolo della nostra regione con situazioni particolarmente gravi in alcune aree a causa della proliferazione dei predatori, con un crescendo di attacchi che mettono a rischio la sopravvivenza stessa di molte imprese agricole”.