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La fotografia a Barga dalla fine dell’Ottocento: ultimi giorni per visitare la mostra

21 ottobre 2024 | 09:19
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La fotografia a Barga dalla fine dell’Ottocento: ultimi giorni per visitare la mostra

Sabato (26 ottobre) alle 17 si terrà il concerto ‘A suon di pizzichi’ e domenica (27 ottobre), per il finissage, la proiezione durante tutta la giornata di 800 immagini dell’archivio Rigali

L’Archivio Rigali e la fotografia a Barga dalla fine dell’Ottocento fino al 1950. Ultimi giorni, alla Fondazione Ricci di Barga (via Roma, 20), per visitare la mostra dedicata alla fotografia a Barga dalla fine dell’Ottocento fino al 1950 e all’archivio fotografico Pietro Rigali.

Sabato (26 ottobre) alle 17 si terrà il concerto A suon di pizzichi, e domenica (27 ottobre), per il finissage, la proiezione durante tutta la giornata di 800 immagini fotografiche dell’archivio Rigali, nelle quali i visitatori potranno ritrovare luoghi e persone.

Il concerto per clavicembalo, mandolino e chitarra, sul tema La musica spiegata: viaggio verso la chitarra virtuosistica del ‘900, a cura dell’associazione ArmonicaMente, vede un programma dedicato alle composizioni di Giocann Battista Gervasio, Prospero Cauciello, Luigi Boccherini, Mario Castelnuovo Tedesco, Francesco Tarrega, interpretato da Patrizia Minuti al clavicembalo, Mirco Mannozzi al mandolino barocco e Andrés Najera alla chitarra. L’ingresso è a offerta libera fino a esaurimento posti. Per informazioni 0583724357 o fondazionericci@gmail.com.

La mostra è organizzata dalla Fondazione Ricci di Barga insieme all’Istituto Storico Lucchese sezione di Barga con la collaborazione degli eredi del fotografo Pietro Rigali, con il patrocinio del Comune di Barga e dell’Associazione Centolumi e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

“Questa mostra fotografica, oltre che trarre spunti concreti per la riscoperta della storia della fotografia a Barga dalla fine dell’800 agli anni ’50 del ‘900, è utile per mettere in evidenza la necessità di preservare questi documenti fotografici, il cui deterioramento porterebbe inevitabilmente alla perdita della memoria collettiva e di questo ringrazio gli eredi del fotografo Pietro Rigali Elena e Giuseppe Biagiotti, per aver contattato la Fondazione e Ricci per la realizzazione di questa esposizione – spiega Cristiana Ricci, presidente della Fondazione Ricci – la maggior parte delle fotografie esposte sono inedite e forniscono un’occasione unica ai visitatori per una riflessione sulla città, sugli aspetti e momenti di vita quotidiana, anche minori, sulla sua storia, sulla sua evoluzione urbana, sui suoi personaggi eccellenti, sulle sue manifestazioni locali.  La mostra è quindi anche una bella occasione per i barghigiani ed i bargo-esteri, che potranno ritrovare in quelle immagini vecchi amici o parenti, o semplicemente luoghi d’un tempo trasformati o rimasti intatti. Dunque un archivio prezioso che conserva la memoria fotografica di 150 anni di storia barghigiana e ha portato in luce con questa mostra anche materiale di studi fotografici precedenti a quello Rigali, che in parte aveva ereditato, di cui parla nel testo in mostra Pier Giuliano Cecchi”.

Le curatrici della mostra Sara Moscardini, direttrice dell’Istituto storico lucchese sezione di Barga e Caterina Salvi, fotografa e graphic designer, hanno selezionato oltre 400 fotografie originali e inedite delle oltre 40mila presenti nell’archivio Rigali. Il materiale fotografico è stato riunito a soggetto identificando diverse sezioni che riguardano Barga e il suo territorio: Pietro Rigali, la vita, l’amore con la moglie Gina Biagiotti, la passione per la montagna, il mestiere di fotografo e il suo archivio; Storia della fotografia a Barga; Barga: panorami e foto d’epoca, con un particolare focus sui restauri del Duomo (1927-1939) e sul passaggio del fronte durante la Seconda guerra mondiale (1944-45); Vita sociale a Barga: le manifestazioni civili e religiose, il trofeo del Muletto, l’Ospedale San Francesco, il calcio e lo sport, la scuola, la banda musicale; Ritratti e momenti di vita privata. Oltre alle foto originali saranno esposte l’apparecchiatura appartenuta a Pietro Rigali e oggetti di epoca precedente: lastre fotografiche, pellicole, macchine, attrezzatura per lo sviluppo delle foto etc.