Il castagno fra tradizione e innovazione: tanti spunti dal seminario di Borgo

Affrontato il tema ‘Sfide e opportunità tra storia, bio-edilizia e new business in Toscana’
Dalla tradizione all’innovazione. È stato un appuntamento di altissimo livello il seminario di sabato scorso (23 marzo) nel Salone delle Feste di Borgo a Mozzano, organizzato nell’ambito del progetto Il Castagno come occasione di sviluppo sostenibile ideato e realizzato dall’Istituto per la documentazione sul Castagno e la ricerca forestale, dalle associazioni Acunia e Castanicoltori della Lucchesia, dalla Società semplice delle Macchie di Cune, in cooperazione con il museo del castagno e con la partnership di Lucca in Diretta, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Con esperti, storici, studiosi e imprenditori si è parlato per l’intera mattinata, divisa in due sessioni, delle Sfide e opportunità tra storia, bio-edilizia e new business in Toscana.
Un lungo excursus, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Borgo a Mozzano, Patrizio Andreuccetti e l’intervento del primo cittadino e dell’assessora all’ambiente di Marciana Simone Barbi e Susanna Berti, che è partito dal viaggio tra usi del castagno, pratiche ed evoluzioni nella storia (e nel linguaggio) con il professor Gabriele Matraia, presidente dell’associazione culturale Acunia. Ad approfondire, con una ricerca ancora ai suoi albori su un argomento molto interessante, il ruolo del castagno negli organi e negli strumenti della tradizione colta e popolare è intervenuto il maestro Eliseo Sandretti.
È toccato al presidente delll’Associazione Castanicoltori della Lucchesia, Stefano Fazzi, sottolineare un tema molto importante come la biodiversità da tutelare salvaguardando i numerosi cultivar presenti sul territorio e parlare del valore di sviluppo economico che il castagno ha in Lucchesia e di come si può aumentare questo valore. Nella fattispecie si è affrontato il tema delle varietà a doppia attitudine, in grado di produrre frutti e di essere utilizzate cone legname.
A chiudere la prima sessione lo studio della dottoressa Maria Chiara Manetti, del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, che ha spiegato ai presenti le diverse caratteristiche della coltivazione del castagno nei territori della Toscana, sottolineando la necessità di meglio razionalizzarle e uniformare le leggi sulla castanicoltura per garantire un più efficace sfruttamento della risorsa e di come portare benefici ad operatori, amministratori e cittadini.
La seconda sessione è entrata nello specifico del tema Legno e new business, con uno sguardo all’innovazione. Il dottor Tomas Matraia, che ha introdotto il seminario e lo ha moderato nell’arco della mattinata, ha esposto l’analisi ed esperienza di iniziative e progetti di promozione turistica sostenibile del patrimonio culturale della castanicoltura, ovvero come sfruttare la risorsa naturale anche per promuovere il turismo, l’occupazione e lo sviluppo di nuovi prodotti digitali per rispondere ad esigenze e bisogni di cittadini, scuole, enti locali e aziende private nei territori dove il castagno è presente.
Molto interessante anche l’intervento del dottor Michele Brunetti del Cnr – Istituto per la bioeconomia, sugli usi contemporanei e sulle ricerche in atto per nuovi utilizzi del castagno in particolare nella bioedilizia e l’importanza dei prodotti del castagno per lo sviluppo sostenibile, efficientamente energentico, presentando soluzioni innovative per la costruzione. Due case studies hanno chiuso l’ordine degli interventi: l’azienda Santini Legnami, storica azienda di Pescaglia che offre processi, prodotti e certificazioni a livello internazionale e l’azienda agricola Agriappennino di Ventasso (Reggio Emilia) che ha studiato l’utilizzo degli scarti della castanicoltura per il settore cosmetico.
Le conclusioni, che sono servite anche come spunti di riflessione per il prosieguo del progetto, sono state affidate al dottor Massimo Giambastiani dell’Irf.
Durante il seminario è stato possibile anche visitare la mostra dei disegni degli alunni della scuola secondaria di primo grado di Borgo a Mozzano, effettuati al termine di una serie di iniziative legate alla conoscenza della coltivazione del castagno.
Il progetto continua e per avere maggiori informazioni e per cooperare con le attività si può visitare www.acunia.it.