“Legame materno”: si gira il nuovo film di Simone Arrighi sulla violenza alle donne e agli animali

Il cortometraggio sarà girato a Colognora di Pescaglia e in alcune zone della Garfagnana

LegameMaterno è un ambizioso progetto del regista e fotografo lucchese Simone Arrighi che riguarda gli animali, le donne e i bambini. Dopo i successi dei suoi precedenti lavori, i corti La giostra e Ricordati di sorridere sempre, Arrighi ha scritto un cortometraggio che intende lanciare un messaggio chiaro sulla percezione antropocentrica che si ha degli animali usati come tornaconto economico, ma anche di quella androcentrica quando si tratta di donne e madri di famiglia.

Scritto da Simone assieme allo sceneggiatore di Latina Lorenzo Palombo, si affrontano reali situazioni di violenza celata fra le mura domestiche, situazioni comuni a troppe persone purtroppo. È socialmente necessario LegameMaterno al fine di sensibilizzare spettatori e spettatrici, per dare voce alle vittime e per far comprendere che c’è sempre una possibilità di uscita da vortici negativi.

L’animale protagonista di questo cortometraggio è la mucca da latte, creatura sfruttata per la propria capacità di produzione di secrezione mammaria, letteralmente calpestata nel suo essere femmina e nel suo legame materno con i figli che le vengono sottratti. Troviamo poi i personaggi di Silvia e suo figlio, anche loro incatenati a un legame di violenza che li assoggetta come gli animali.
Il regista ha pensato: se succedesse a noi? Se gli animali ci portassero via i nostri figli? Se ci tenessero in gabbia o in un recinto maltrattandoci per poi farci finire in padella? Ha pensato poi alle donne che subiscono violenze dall’uomo, che non sono poi così diverse dagli stessi animali sfruttati e maltrattati negli allevamenti.

Nella specie animale, il corpo femminile è costantemente sfruttato, per le uova, per il latte, provocando enormi sofferenze fisiche ed emotive.
Il corto intende affrontare il forte legame tra madre e figlio, che non è diverso da quello che lega un qualsiasi animale col suo cucciolo.
Tra gli animali la separazione madre-figlio è molto frequente, ed è anche molto dolorosa. Purtroppo molte persone reputano gli animali esseri inferiori e senza anima, da sottomettere a loro piacimento per denaro, o semplicemente per ignoranza.

Qui viene trattato il mondo delle mucche da latte in particolare, dove nei grandi allevamenti, il vitello viene strappato alla mamma a poche ore dalla sua nascita.

Viene portato via e rinchiuso, da solo, in piccole stalle o piccoli box dove sarà poi allattato artificialmente. Questo accade perché il latte delle loro madri serve all’industria alimentare per poi finire sulle nostre tavole. Le mucche, che hanno una gestazione di nove mesi come le donne, producono latte solo dopo aver partorito. Per garantire sempre la produzione del latte, vengono costantemente ingravidate artificialmente, munte con macchinari elettrici e molte volte vengono anche maltrattate ingiustamente. Una mucca, che a cose normali potrebbe vivere anche 20 anni, in questi allevamenti ne dura 5 o 6, viene sfruttata fino a quando non si reggerà più in piedi per poi essere macellata. Molti bovini da latte maturano anche malattie e tumori alle mammelle e patologie alle zampe, come la zoppia. Le vitelle femmine faranno la loro stessa fine, i vitelli maschi verranno macellati entro il primo anno di vita.

Molti animali, separati dai loro cuccioli per mano dell’uomo, piangono e cercano per giorni il loro cucciolo. Agli animali non viene data la possibilità di potersi difendere, e di proteggere la propria prole. Se succedesse a noi umani quello che gli animali sono costretti a subire per colpa nostra? Silvia, la protagonista della storia, ha provato sulla sua stessa pelle la violenza causata da suo marito Andrea. Ma a differenza degli animali, Silvia può ribellarsi, parlare, denunciare e proteggere suo figlio.
Il corto sarà girato a Colognora di Pescaglia e in alcune zone della Garfagnana.
Chi desiderasse sostenere questo progetto aiutando il regista a realizzare il suo cortometraggio e portare quest’importante messaggio contro la violenza sulle donne e sugli animali , può farlo inviando un contributo sul sito (clicca qui) dove è stata aperta una raccolta fondi.

Tutte le donazioni verranno usate per l’iniziativa.

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