C’è un’antica arte che rischia di scomparire con l’ultima generazione di Maggianti 

Torna oggi (12 agosto) alle 15 il Canto di Maggio con i Promessi Sposi

C’è un’antica arte un tempo diffusa nel cuore della Garfagnana che oggi rischia di sparire nel nulla. È il Canto del Maggio: una forma di teatro popolare cantato, praticata un tempo da contadini e pastori che vestivano i panni di buoni o cattivi e davano vita a opere come l’Orlando Furioso, la Divina Commedia e i Promessi sposi.

Giuseppe Brugiati, classe 1948, nato a Gorfigliano è fra i più giovane dei cantori rimasti, nel suo gruppo a cantare in ottava rima un tempo erano in tanti ma adesso l’età media supera gli 80 anni.

“Accompagnati da fisarmonica, violino o chitarra i ‘maggianti’, così si chiamano i cantori uomini e donne, si davano appuntamento in radure o nei boschi – racconta Brugiati – sotto i castagni millenari e chi voleva assistere si portava la sedia da casa”.

I Canti del Maggio tornano di nuovo oggi, alle 15 a Gorfigliano in località Segheria con i Promessi Sposi, l’ultimo Maggio fino a oggi mai rappresentato, scritto da Luigi Casotti ‘dal Bozzo’ (1940-2009).

“Per riuscire a portare in scena quest’opera – racconta Giuseppe Brugiati – abbiamo unito le forze con i maggianti di altri paesi, perché la compagnia di Gorfigliano non esiste più”. Questa edizione è nata su iniziativa dell’associazione Paese Vecchio di Gorfigliano, grazie al Festival Musei del Sorriso, del sistema museale della Provincia di Lucca, insieme al Comune e al Museo dell’identità dell’alta Garfagnana di Gorfigliano.

Sono diventato maggiante seguendo mio padre Mario e mamma Angelina Monelli, entrambi maggianti e due tra le voci più belle di tutta la valle del Serchio. Un’arte che un tempo si tramandava di generazione in generazione, se avevi una bella voce, il Maggio era un grande onore”.

Guardando al futuro Giuseppe Brugiati spera insieme al Museo dell’Identità dell’alta Garfagnana di portare nuovamente il Maggio nelle scuole, come accadeva in passato. “Per far conoscere la tradizione ai più giovani – spiega – con la speranza che qualcuno si appassioni. Intanto oggi debutterà anche una ventenne, siamo davvero felici e speranzosi che possa raccogliere un giorno il testimone”.

Il Maggio I promessi sposi scritto da Luigi Casotti ha la particolarità di essere veloce e dinamico: “È composto da sole 105 stanze (periodi) – spiega Brugiati – mentre quelli più antichi erano anche di 500 e duravano perfino 4 o 5 ore. Ma non sono adeguati alla modernità, dove tutto è veloce. Invito i giovani a venire ad ascoltare e lo faccio con l’ultima strofa di una poesia di Luigi Casotti dedicata proprio al Maggio: “…Tu giovane comprendi e fai memoria, per noi di Gorfigliano il Maggio è storia”.