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Successo per la “terapia forestale” nei boschi vicini al rifugio Giovanni Santi alla Vetricia

9 giugno 2023 | 15:14
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Successo per la “terapia forestale” nei boschi vicini al rifugio Giovanni Santi alla Vetricia
Successo per la “terapia forestale” nei boschi vicini al rifugio Giovanni Santi alla Vetricia
Successo per la “terapia forestale” nei boschi vicini al rifugio Giovanni Santi alla Vetricia
Successo per la “terapia forestale” nei boschi vicini al rifugio Giovanni Santi alla Vetricia
Successo per la “terapia forestale” nei boschi vicini al rifugio Giovanni Santi alla Vetricia
Successo per la “terapia forestale” nei boschi vicini al rifugio Giovanni Santi alla Vetricia

Ben 33 i partecipanti alla sessione sperimentale in Mediavalle

Una ricerca sperimentale condotta in 40 siti italiani tra montagna, collina e parchi urbani ha permesso di svelare il ruolo dei monoterpeni – componenti profumati degli oli essenziali emessi dalle piante – e di isolarne l’effetto specifico sulla riduzione significativa dei sintomi dell’ansia. Il team è costituito da ricercatori dell’Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze (Cnr-Ibe) e del Club Alpino Italiano, insieme alle università di Parma e Firenze, all’azienda unità sanitaria locale (Ausl) di Reggio Emilia, e con il sostegno del Centro di riferimento regionale per la fitoterapia (Cerfit) di Firenze.

In base all’analisi di dati ambientali e psicometrici raccolti nel corso delle campagne svolte nel 2021 e nel 2022, è stato individuato e isolato l’effetto specifico dell’esposizione ai monoterpeni sulla riduzione significativa dei sintomi di ansia.

La sezione Cai di Barga la scorsa domenica (4 giugno) nei boschi in prossimità del rifugio Giovanni Santi alla Vetricia ha promosso una giornata dedicata a tale ricerca tramite una sessione sperimentale di Terapia Forestale con 33 partecipanti: una delle sessioni con più adesioni. La sessione era guidata dalla dottoressa psicoterapeuta Patrizia Garberi, dal ricercatore del Cnr-Ibe e membro del comitato scientifico centrale del Cai Francesco Meneguzzo, dal membro comitato scientifico centrale del Cao Giovanni Margheritini e dagli accompagnatori della sezione Cai di Barga il presidente Luigi Mazzanti, dal vicepresidente Pierangelo Carzoli e dalla socia Rosita Biagini.

I partecipanti si sono ritrovati presso il rifugio Giovanni Santi alla Vetricia alle 9 dove era stato allestito il posto di registrazione, di compilazione del consenso informato e dei primi questionari e l’effettuazione delle misure indici fisiologici non invasivi. Alle 10,30 è iniziata la sessione di Terapia Forestale guidata dalla psicoterapeuta Patrizia Garberi che ha intervallato la passeggiata, in rigoroso silenzio, a sedute di 15 minuti e 20 per quella conclusiva dedicate all’esperienza sensoriale (specifica attenzione al senso della vista, dell’olfatto, dell’udito e del tatto). Si è conclusa alle 13,30 con l’effettuazione finale delle misure indici fisiologici non invasivi e un seduta di dialogo comune.

“I risultati mostrano che, oltre una data soglia di concentrazione di monoterpeni totali o anche del solo α-pinene, i sintomi di ansia diminuiscono a prescindere da tutti gli altri parametri, sia ambientali che individuali, e poiché questi composti sono emessi dalle piante, possiamo ora assegnare un valore terapeutico specifico a ogni sito verde, anche condizionato alla frequentazione in momenti diversi dell’anno e del giorno”, ha sottolineato Francesco Meneguzzo, ricercatore del Cnr-Ibe e membro del comitato scientifico centrale del Cai.

La sezione Cai di Barga con entusiasmo si è messa a disposizione per il progetto Cai-Cnr, nato nel dicembre 2019 e spera che il percorso presso il rifugio Giovanni Santi alla Vetricia entri nel contesto di Terapia Forestale come parte attiva del processo scientifico. La Terapia Forestale infatti richiede specificatamente la pratica nell’ambiente forestale e punta in primo luogo al recupero individuale dallo stato di stress, ansia, depressione e al miglioramento della salute nel suo complesso.

La sezione Cai di Barga “ringrazia il comitato scientifico Centrale del Cai e il Cnr, con l’augurio che la giornata di oggi sia solo l’inizio di una profonda collaborazione”.