Gallicano, dopo 5 lunghi anni torna il Palio di San Jacopo: tre rioni a caccia del “cencio”

9 giugno 2023 | 12:02
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Gallicano, dopo 5 lunghi anni torna il Palio di San Jacopo: tre rioni a caccia del “cencio”

Fissate le date delle sfilate: il 15 e 25 luglio torna l’attesa festa in piazza

Ci siamo, l’attesa è finita. Dopo cinque anni – un lungo stop a causa della pandemia – torna la festa dei gallicanesi: il Palio di San Jacopo. Gallicano si sta preparando a riabbracciare il proprio evento di punta: nel 2023 si riapre ufficialmente la caccia per la conquista del “cencio”.

Tre rioni si daranno battaglia nel segno dello spettacolo: a luglio si apriranno le danze. Un evento giunto alla 37esima edizione, quello del palio, che torna ad illuminare il paese dopo il lungo stop: l’ultima festa risale ormai al lontano 2018. Dalle sartorie, ai carri, fino alle scenografie da lasciar senza fiato: ogni rione sta lavorando faticosamente, un lavoro che comincia mesi e mesi prima dell’evento. Si parte dal progetto e si realizzano costumi, carri, balli nella speranza della vittoria per i propri colori. “Anima il paese, coinvolge bambini, ragazzi, uomini, donne e anziani, il palio è di tutti e tutti lavorano per il palio”.

palio di san jacopo gallicano

Tutti i dettagli della nuova edizione del Palio di San Jacopo verranno svelati nei prossimi giorni, ma le date delle sfilate sono già fissate: il 15 e il 25 luglio. Tutti a caccia dei detentori del cencio, il Monticello. I Bufali vogliono tornare alla vittoria che manca dal 2003 e il Borgo Antico vuole riprendersi lo scettro del 2016. Il cencio del Palio di San Jacopo 2023 è stato disegnato dall’artista di Gallicano Eugenio Biagi.

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La storia del Palio di San Jacopo

“Il Palio di San Jacopo – si legge sul sito della Pro Loco – ha avuto origine negli anni ’50 quando la gente di Gallicano, forse sotto la spinta di un relativo benessere e di una ritrovata stabilità, volle che la festa religiosa del santo patrono fosse anche un’occasione di sano divertimento. I gallicanesi sono come i toscani, campanilisti: divisero il Campanile in quattro per sano spirito di competizione. Nacquero così i quattro rioni che, in rigoroso ordine alfabetico, si denominarono: Bufali, Dinamite, Roccaforte e Strettoia. Il quartetto era solito sfidarsi in gare sportive che comprendevano un torneo estivo di calcetto e le mitiche staffette maschili e femminili, corse nel classico “anello” del centro storico che tutti conosciamo. Tutto nella sera del 24 luglio dopo che la reliquia del santo era rientrata in chiesa e che la Luminara s’era spenta. Nei primi anni ’70 i Bufali e la Strettoia, vuoi come incitamento per i loro atleti, vuoi soprattutto come presa in giro degli avversari, iniziarono a costruire piccoli carri allegorici con personaggi in costume che precedevano e scortavano le squadre degli staffettisti. La satira si sa è contagiosa, nessuno vuole rimanere indietro: nel 1972, la neonata Pro-loco in collaborazione con i Rioni realizzò la prima sfilata di carri allegorici, e la festa prese le caratteristiche che ancora oggi la definiscono”.

“Nel frattempo il rione Dinamite aveva cambiato nome e si era chiamato Monticello, poi i rioni Roccaforte e Strettoia si fusero, date le scarse risorse, in un Rione più grande che si dette il nome di Borgo Antico. I carri e le sfilate inizialmente a tema libero, prendevano spunto da fatti e scene locali ed erano tesi ad ironizzare anche pesantemente sugli avversari. In seguito, dal tema libero si passò ad un tema uguale per tutti i rioni i quali, accantonando la satira sfrenata delle prime edizioni, difficilmente comprensibile dagli spettatori che numerosi arrivavano a Gallicano dai paesi vicini, svilupparono il tema cercando di dare, nel rispetto della tradizione, uno spettacolo fruibile e gradevole. Con un impegno sempre crescente da parte del paese, e con un lavoro intenso sulla sfilata e sui carri, la manifestazione si è evoluta ed ingrandita, fino alla necessità di costruire una struttura nella quale i tre rioni potessero lavorare in sicurezza. Nacque così, grazie all’ impegno dell’amministrazione comunale, la Casa dei Carri dove tuttora ogni rione opera. Ogni anno il paese ferve per i preparativi ed ogni contrada sta sviluppando il proprio tema sulla traccia data dalla Pro Loco”.

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