Dalla deportazione all’arrivo a Birkenau: Tatiana Bucci incontra gli studenti di Barga



Toccante la testimonianza della donna, oggi 86enne, scampata allo sterminio insieme alla sorella per un errore di valutazione da parte dei tedeschi
“A differenza dei tedeschi noi italiani il conto con il nostro passato non lo abbiamo fatto, perché non siamo stati solo collaborazionisti dell’esercito nazista, siamo stati alleati, quindi le nostre colpe le abbiamo avute anche noi. Io quello che vorrei che i responsabili oggi dicessero solamente: eravamo dalla parte sbagliata, sarebbe sufficiente”.
Per oltre un’ora e mezzo gli studenti di alcune scuole superiori del territorio hanno ascoltato in religioso silenzio la toccante testimonianza di Tatiana Bucci, sopravvissuta ad Auschwitz che, nella sala Ademollo di Palazzo Ducale ha raccontato la sua drammatica storia di bambina deportata e rinchiusa nel campo di sterminio di Birkenau (Auschwitz 2).
L’incontro organizzato dalla Provincia in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isrec), è stato introdotto dagli interventi del presidente della Provincia Luca Menesini e del vicepresidente dell’Iscrec Mario Regoli a cui sono seguiti i saluti del prefetto Francesco Esposito e del sindaco di Lucca Mario Pardini.
Tatiana Bucci, nata a Fiume (oggi Rijeka) nel 1937, ha ripercorso con la memoria quel bruttissimo periodo della sua infanzia. Una testimonianza che da tempo la Bucci, lucidissima 86enne, porta in giro nelle scuole d’Italia per illustrare, attraverso gli occhi di una delle protagoniste, una delle pagine più oscure e tragiche della storia contemporanea.
A palazzo Ducale Tatiana Bucci ha ripercorso cronologicamente quasi tutto il suo passato, i momenti della deportazione, il lunghissimo viaggio in treno stipati nei vagoni come bestie, l’arrivo al campo di Birkenau (Auschwitz 2), la divisione in gruppi, gli ordini urlati dei nazisti, i cani che abbaiavano, l’assegnazione dei posti nelle baracche affollatissime, alcuni uomini messi sui camion e portati via, la separazione da nostra mamma destinata ad altri blocchi del campo; la “scoperta” di essere ebrea, la perdita della dignità umana, fino al racconto, più intimo, del rapporto con la mamma e con la sorella prima, durante e dopo l’esperienza dell’Olocausto.



“Cosa facevamo noi bambini tutto il giorno? Giocavamo – ricorda Bucci – io avevo poco più di sei anni e compatibilmente con il drammatico contesto riuscivamo a passare il tempo; gli adulti lavoravano nei campi. Un giorno mi sono resa conto che giocavamo vicino a cumuli di cadaveri accatastati, ma non facevano effetto. Solo molto tempo dopo ho elaborato, solo dopo ho capito l’orrore, l’abominio. Non potevo fare altro che adattarmi a quella vita ma, nonostante tutto mi ritengo fortunata. Ed io e mia sorella siamo state fortunate anche a non ammalarci in quel periodo, perché non so come sarebbe finita”.
Tatiana (Liliana) Bucci, è figlia di Mira Perow, di famiglia ebrea emigrata dall’Ucraina e Nino Bucci. Nel marzo 1944 Tatiana fu arrestata insieme alla sorella Andra (Alessandra) nata nel 1939 e alla famiglia materna, compreso il cuginetto Sergio De Simone di 7 anni. Ad Auschwitz Tatiana e Andra, scambiate per gemelle, insieme a Simone finirono nel Kinderbloch a disposizione per aberranti sperimentazioni. Protette da una blokova (responsabile della baracca), le due bambine riuscirono a sopravvivere fino alla liberazione del campo di sterminio, insieme ad altri 48 bambini scampati a quell’inferno. Invece il cuginetto Sergio finì nel gruppo dei bambini inviati ad Amburgo e utilizzati come cavie; lì venne ucciso nell’aprile del 1945 insieme agli altri compagni.
Liberate e considerate orfane, Tatiana e la sorella Andra furono destinate a un orfanotrofio nei pressi di Praga e, in seguito, accolte in una struttura di recupero in Inghilterra diretta da Alice Goldberger e Anna Freud; finalmente rintracciate poterono riunirsi alla mamma nel dicembre 1946. Tatiana svolge, spesso insieme con la sorella Andra, un’intensa attività di testimonianza in Italia e a all’estero. La loro storia è diventata un cartone animato (La stella di Andra e Tati) e le loro memorie sono raccolte nel libro Noi, bambine ad Auschwitz. La nostra storia di sopravvissute alla Shoah. Attualmente Tatiana vive a Bruxelles, mentre la sorella Andra tra gli Stati Uniti e l’Europa.
Gli studenti che hanno preso parte all’incontro frequentano l’istituto Paladini-Civitali di Lucca, il Pertini di Lucca, l’istituto Piaggia di Viareggio e l’Isi di Barga. Altre scolaresche hanno seguito l’incontro on line grazie alla diretta Facebook sulla pagina social della Provincia di Lucca.