Giorno della Memoria, a Borgo si ricorda il frate francescano trucidato ad Auschwitz

20 gennaio 2023 | 18:02
Share0
Giorno della Memoria, a Borgo si ricorda il frate francescano trucidato ad Auschwitz

La Misericordia rende omaggio a Fra Sinforiano Ducki

Per il Giorno della Memoria la Misericordia di Borgo a Mozzano, in collaborazione con il suo centro di cultura e spiritualità francescano, ha deciso di ricordare quest’anno la figura di Fra Sinforiano Ducki, frate francescano cappuccino, trucidato nel lager di Auschwitz l’11 aprile 1942.

La confraternita riprende, dopo la sospensione per due anni causa covid, scelta di celebrare il Giorno della Memoria ricordando la figura di un religioso morto nel campo di concentramento di Auschwitz: nel 2018 il francescano Massimiliano Kolbe, nel 2019 suor Edith Stein e nel 2020 Beato Aniceto Koblin.

Appuntamento venerdì 27 gennaio alle 10 al chiostro del Convento di San Francesco per la celebrazione, alla presenza dei dirigenti, soci e volontari della Misericordia, delle autorità civili e militari e, soprattutto, degli studenti delle scuole borghigiane. Il religioso francescano, celebrato quest’anno, nacque il 10 maggio 1888 a Varsavia da Giuliano Ducki e Marianna Lenardt. Al battesimo ricevette il nome di Felice (in polacco Feliks). Egli frequentò le scuole elementari nella nativa Varsavia. Quando nel 1918 i Cappuccini fecero ritorno al proprio convento, abbandonato in seguito alla soppressione zarista del 1864, Felice, si unì a loro, prima come aspirante, rendendosi utile alla riorganizzazione del convento, e poi come postulante, nel giugno del 1918. Dopo un biennio di prova, il 19 maggio 1920, iniziò a Nowe Miasto, con il nome di Sinforiano, il noviziato, e quindi si dedicò al servizio fraterno nei conventi di Varsavia, di Lomza e di Varsavia fino alla professione solenne, che si celebrò il 22 maggio 1925.

Giorno della Memoria misericordia borgo

A Varsavia svolse prima la mansione di fratello questuante, impegnandosi nella raccolta di offerte per la costruzione del Seminario minore di San Fedele e poi fu nominato, per diversi anni, fratello compagno del ministro provinciale. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si adoperò per non far mancare il necessario né ai suoi frati né ai bisognosi fino al 27 giugno del 1941, giorno in cui la Gestapo arrestò tutti i 22 Cappuccini del convento di Varsavia. In un primo tempo Sinforiano fu internato nella prigione di Pawiak, e poi, il 3 settembre, ad Auschwitz. Una sera, mentre i tedeschi avevano iniziato a trucidare in modo bestiale i prigionieri, fracassando loro la testa a manganellate, Sinforiano li affrontò segnando su di loro il segno della croce.

Fra’ Sinforiano fu colpito da una manganellata in testa e stramazzò al suolo, ai piedi dei tedeschi, fra loro e i prigionieri. Poco dopo ebbe la forza di risollevarsi e rifece il segno della croce. Fu allora che lo assassinarono. Era l’11 aprile 1942. La morte di Sinforiano mise fine alla tremenda esecuzione che i tedeschi stavano perpetrando e una quindicina di prigionieri si salvò grazie al suo intervento.