Al teatro di Trebbio successo per il libro ‘Piazza delle Grazie 3’

13 novembre 2022 | 19:51
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Al teatro di Trebbio successo per il libro ‘Piazza delle Grazie 3’

Storia e memoria si intrecciano nel lavoro di Bedini e Guidi per i tipi di Tralerighe Libri

C’è ancora vita culturale nei paesini della Mediavalle del Serchio? Pare proprio di sì.

Questo fatto lo si è compreso nel giorno della presentazione al piccolo teatro del Trebbio del romanzo Piazza delle Grazie 3 – Memorie familiari del secolo breve, scritto a quattro mani da Alessandro Bedini, giornalista del Corriere della Sera e da Maurizio Guidi architetto scrittore per le edizioni Tralerighe libri con la prefazione di Anna Benvenuti.

Trebbio presentazione libro Piazza delle grazie 3

Il romanzo è stato introdotto dall’assessore alla cultura del comune di Pescaglia alla presenza degli autori, del primo cittadino e dell’ex sindaco di Lucca Alessandro Tambellini in veste di storico lucchese.

Un romanzo sulla seconda guerra mondiale in quei territori a ridosso della Linea Gotica, tra la storia tratta dai documenti e le memorie di vita vissuta. I cambiamenti epocali tramandati dalle parole, si susseguono in descrizioni episodiche di vita in divenire nella seconda metà del Novecento.

Si racconta perché “La storia ha bisogno della memoria”, come ha detto Tambellini, di vicende di guerra, di deportazioni, di rastrellamenti, di sfollati tra il Trebbio e il Convalle. Gli sfollati e i paesani erano soliti riunirsi in un grande appartamento al numero tre di Piazza delle Grazie intorno alla famiglia Menighetti di Lucca proprietaria dell’immobile.  Si andava in quell’appartamento per parlare di tutto, guardare la prima tv e per momenti di condivisioni ampie, oggi perdute.

La città di Lucca nel romanzo dialoga con la vita dei territori delle Sei miglia con reciproche influenze di ricordi, fatti di storia da cui nascono i sogni pubblici e privati (custoditi dalla memoria). Nel microcosmo dell’appartamento ruotano comunisti, socialisti, personaggi dei cambiamenti epocali, che avvengono dal 1968 fino ai giorni nostri. Tra gli sfollati ci sono fiorentini, torinesi, pisani che si integrano subito con i nativi autoctoni del Trebbio.

Il microcosmo descritto di piazza delle Grazie tre è la rappresentazione di un luogo di accoglienza, pieno di spirito di comunità tra locali e sfollati che si disperderà quando arriva in paese la notizia che “i tedeschi se ne sono andati”. Lo spirito comunitario di Piazza delle Grazie 3 si dissolve nel dopo guerra del boom economico che porterà la popolazione all’atomizzazione individualistica, propria di una società consumistica dove l’individuo crede di fare tutto da solo, che segna la fine della “vita integrata” di Convalle. Il romanzo è stato illustrato con disegni dell’architetto Guidi tra fumetti e graphic novel. À un romanzo dedicato al piacere di ricordare “a chi c’è ancora e a chi non c’è più”.

C.A.L.