Valdottavo, jazz e improvvisazione al teatro Colombo con “Long due reunions”

Roberto Bellatalla e Michele Barontini si esibiranno questo sabato (5 novembre) dalle 18,30 alle 23. Ingresso libero
Un’occasione da non perdere per gli appassionati di musica dal vivo. E’ l’evento al teatro Cristoforo Colombo di Valdottavo, che si terrà questo sabato (5 novembre) dalle 18,30 alle 23. Grazie ad una collaborazione con Marco Fagioli, impegnato ad animare il teatro sul versante musicale (per esempio con la rassegna Valle Sonica e produzioni e incontri dedicati), Valdottavo ospiterà un nutrito gruppo di musicisti riuniti attorno al contrabbassista Roberto Bellatalla e al batterista Michele Barontini.
In particolare Roberto Bellatalla è una delle voci più autorevoli e vissute nel campo del jazz progressivo e della musica improvvisata internazionale, avendo contribuito per decenni alla scena musicale inglese e alla diaspora sudafricana in Inghilterra, nei VivaLaBlack di Louis Moholo, e a fianco di figure centrali della recente storia musicale, come il sassofonista Elton Dean ed il pianista e compositore Keith Tippet, per nominare solo alcuni tra i più conosciuti. Aveva fatto i suoi primi passi come contrabbassista in Italia con Guido Mazzon, Mario Schiano, Gaetano Liguori.
Michele Barontini, anch’egli pisano di nascita come Roberto e attivo già nei primi anni ’70 come batterista, ha seguito da vicino l’impegno (vitale nel suo presente, eroico in retrospettiva) di Roberto nell’azzerare le distanze tra quelli che potevano rimanere come modelli inarrivabili e la nostra realtà. Tra le innumerevoli ‘rimpatriate’ dei due alcune tra le più memorabili li vedevano accanto al leggendario maestro Donald Rafael Garrett, residente a Pisa tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. Barontini ha poi percorso la via di un musicista etnomusicologo, contribuendo alla ricerca di base sulla musica del medio oriente e dei Balcani, tentando di comprendere a suo modo la storia del jazz e dell’improvvisazione musicale in Europa tentando anche di scriverne.
Oggi residenti il primo in Andalusia ed il secondo in Lunigiana, accolgono un gruppo di circa 10 ospiti attorno al piacere di ritrovarsi e suonare insieme nel teatro che fu già costruito da emigranti del paese, complice una danza del possibile tracciata da contrabbasso e batteria o la sensazione dell’assistere ad un determinato pensiero musicale che interviene quando il silenzio dilaga attorno a voci e suoni. Detto altrimenti, l’evento prevede set dedicati al quartetto (contrabbasso, batteria, sassofoni), momenti dedicati al collettivo, e altri più ridotti e focalizzati su alcuni musicisti in particolare.
