“La libreria sulla collina”, successo a Barga per la presentazione del libro di Alba Donati



Il libro, già tradotto in 10 paesi e prossimamente oggetto di un film, narra la nascita di un cottage letterario a Lucignana
Il sogno era la soffitta o la soffitta era il sogno? Con questo enigmatico quesito si è aperto e chiuso l’incontro con la poetessa Alba Donati ospite ieri pomeriggio (28 luglio) alla Fondazione Ricci Ets di Barga per la rassegna Itinerari letterari a Barga tra ville e angoli suggestivi giunta alla seconda edizione.
L’iniziativa è stata realizzata dalla Fondazione Ricci Ets grazie al sostegno del comune di Barga, Unitre Barga, Cento Lumi, Pro Loco di Barga. Una libreria sulla collina è il libro edito da Einaudi, al centro dell’intervista alla sua autrice Alba Donati, moderata dalla traduttrice Ilide Carmignani e che ha visto il coinvolgimento particolarmente sentito del pubblico presente all’iniziativa.
Non un semplice libro, ma un vero e proprio diario che ripercorre i primi sei mesi (dal 20 gennaio al 20 giugno 2020) della libreria che Alba Donati decise di aprire a Lucignana, un piccolo borgo di centottanta abitanti e che oggi, oltre ad essere diventato un luogo di pellegrinaggio letterario, è entrata a far parte della classifica delle venti librerie più affascinanti d’Europa.
“Aprire la libreria a Lucignana – afferma la poetessa – è stata dapprima una scelta dettata dal desiderio di rivalutare il luogo e la sua comunità fatta anche di bambini che sempre meno leggono ed hanno ben poca confidenza con l’oggetto libro”. Utilizzando un piccolo spazio per inserire al suo interno una cosa grande, Alba Donati è riuscita a realizzare il suo sogno cozzando l’aulico con il profano, come direbbe Eugenio Montale. Una libreria del mondo oltre che una farmacia letteraria, in cui il lettore “che non va mai tradito” può trovare una proposta editoriale accuratamente selezionata dalla stessa scrittrice. “Lavorando a lungo nel campo dell’editoria – afferma – mi sono resa conto che talvolta la pubblicazione di un libro ed il suo successo non dipendono dal suo oggettivo valore letterario, questo per me significa tradire il lettore”.
Una libreria sulla collina si rivela essere anche un viaggio autobiografico in cui la poetessa non manca di ricostruire l’avvincente storia della sua famiglia “Non è un caso – sottolinea – che io abbia dedicato questo libro alla mia stramba famiglia fatta di date e nomi che non tornano, a partire dal cognome con cui firmo i miei libri appartenuto in realtà al primo marito di mia madre di cui non conosciamo le sorti dopo la sua scomparsa avvenuta durante la Seconda Guerra mondiale 1943. Dopo essersi lasciati – prosegue – i miei genitori non si rivolsero la parola per oltre quarant’anni, fino al giorno in cui, in occasione del centenario di mia madre, si sono riconciliati con un bellissimo bacio sulle labbra”.
“Da poetessa – aggiunge – l’approccio con la prosa vuol dire evitare le banalità. Ho cercato di usare al massimo la capacità di sintesi nel raccontare i personaggi e le loro storie, prerogativa dei poeti. Quella soffitta – conclude – è l’immagine simbolo di tutta la storia. Nel salire le scale reali ed allegoriche che portavano in quella soffitta c’era la paura e la necessità di affrontare la propria storia”.
Foto di Ivano Stefani