Al “Giovedì al museo” una serata dedicata a Pier Paolo Pasolini

L’incontro, dal titolo “Pasolini tra la pagina e lo schermo”, vedrà come ospite Marco Vanelli
Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, i Giovedì al Museo propongono per il 19 maggio alle 21 l’incontro dal titolo Pasolini tra la pagina e lo schermo, ospite Marco Vanelli.
L’evento, organizzato dal Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, è fruibile in modalità online prenotandosi al link https://bit.ly/maggiomuseo22; sarà inoltre trasmesso in diretta da Radio Music Lab, web radio di Piazza al Serchio, sul sito www.radiomusiclab.com e tramite l’app https://play.google.com/store/apps/details?id=com.besh81.rml.
Pier Paolo Pasolini è stato il primo letterato italiano a esprimersi compiutamente anche nel cinema, non come una seconda professione (si veda il caso di Mario Soldati) o come esperimento saltuario (Moravia), ma come scelta di un linguaggio diverso dalla poesia, dal saggio e dal romanzo, mirato a integrarli, essendo parte essenziale e inscindibile della sua opera. Durante la serata Marco Vanelli affronterà principalmente il percorso che ha portato Pasolini a realizzare Il Vangelo secondo Matteo (1964), con le sue particolari scelte stilistiche, visive e sonore. Le ricerche che lo stesso Vanelli ha condotto insieme a Giovanni Ricci ad Assisi, presso la Cittadella, dove Pasolini soggiornò a più riprese e dove nacque e si sviluppò l’idea del film, sono confluite nell’ultimo numero della rivista Cabiria – Studi di Cinema, di cui è direttore.
Marco Vanelli (1963) è il direttore della rivista Cabiria – Studi di Cinema, nonché vicepresidente del Cinit-Cineforum Italiano. È nato e vive a Lucca, città di cui va orgoglioso. Insegna lettere in una scuola media della lucchesia e linguaggio dei mass media all’istituto superiore di scienze religiose di Pisa. Da anni si interessa del rapporto tra Chiesa, cattolici e cinema in Italia, in particolare nel secondo dopoguerra. Durante le ricerche in questo ambito, assieme a Maria Carla Cassarini ha riscoperto e fatto restaurare un cortometraggio di Mario Soldati, Chi è Dio? (1945), considerato perduto (e anche di questo va ragionevolmente orgoglioso). Ha iniziato a vedere film al cinema da bambino e se li ricorda quasi tutti.