Apre sabato la sezione Linea Gotica del Museo della Memoria di Borgo a Mozzano

All’iniziativa saranno presenti il sindaco Patrizio Andreuccetti e Piergiorgio Pieroni, presidente del comitato recupero e valorizzazione del monumento
Sabato (3 luglio) alle 10 si terrà l’inaugurazione del Museo della memoria di Borgo a Mozzano – Sezione Linea Gotica, con sede in via Roma 31.
All’iniziativa saranno presenti il sindaco Patrizio Andreuccetti e Piergiorgio Pieroni, presidente del comitato recupero e valorizzazione della Linea Gotica.
La Linea Gotica è un’imponente sistema di fortificazione costruito durante la Seconda Guerra Mondiale a cavallo tra il 1943 e il 1944 per mano dell’esercito tedesco. Fu pensato come ultimo baluardo a difesa dell’Italia settentrionale dall’arrivo degli Alleati in procinto di risalire la penisola. Collocata lungo la costa tirrenica fino a Rimini per 320 chilometri, l’opera vide la sua realizzazione anche grazie all’impiego di oltre cinquanta mila operai italiani. Nella Mediavalle del Serchio, all’incirca dall’abitato di Sesto di Moriano a Borgo a Mozzano, sono ancora esistenti e ben conservati bunker, piazzole, camminamenti e valli anticarro. Questo sito è rimasto praticamente l’unico intatto di tutta la linea e per questo rappresenta un importantissimo patrimonio documentario.
Responsabile della costruzione della Linea Gotica fu l’organizzazione Todt, celebre struttura paramilitare tedesca che identificò nel territorio della Valle de Serchio il punto nevralgico del fronte: in soli dieci mesi furono create tutte le difese che partivano dal Piaggione, toccavano Domazzano e arrivavano fino a Borgo a Mozzano.
La linea difensiva in Garfagnana e in Valle del Serchio era doppia. La prima denominata Linea Verde I partiva dal Cinquale per poi giungere attraverso le Alpi Apuane in Valle del Serchio, dividendola completamente fino a Borgo a Mozzano per poi risalire verso gli Appennini. La seconda denominata Linea Verde II, partiva sempre dal Cinquale, proseguiva verso Seravezza, saliva il Monte Altissimo, la Pania della Croce, la Pania Secca, scendeva verso il fiume Serchio all’altezza di Barga e del comune di Fosciandora, poi risalire gli Appennini attraversando Sommocolonia. La morfologia territoriale e la sua collocazione rappresentarono però un elemento ingannevole per la compagine tedesca che costruendo in quel tratto non si rese conto della possibile un’incursione americana da Bagni di Lucca.
Sembra chiaro che questa potrà rappresentare un’importante occasione per recuperare la memoria storica del nostro territorio. La cerimonia che avverrà all’aperto nel rispetto delle norme anti Covid-19, prevede visite guidate di piccoli gruppi alle due sale del nuovo Museo.