Dantedì con la Fondazione Michel De Montaigne al teatro Accademico di Bagni di Lucca

Appuntamento al 2021 per i 700 anni dalla morte del Divino Poeta
La Fondazione culturale Michel de Montaigne si prepara a celebrare in pompa magna il Dantedì, la giornata dedicata a Dante Alighieri istituita dal Consiglio dei ministri e messa in calendario per il 25 marzo di ogni anno per celebrare la grandezza del poeta che è simbolo non solo dell’ Italia, ma è voce mondiale e patrimonio dell’ umanità. Nel 2021 si vogliono più precisamente ricordare i 700 anni dalla morte del Divino Poeta.
L’evento, che si svolgerà al teatro Accademico di Bagni di Lucca il 25 marzo 2021, è organizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale e con il Lions Club Garfagnana, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Lo spettacolo trae ispirazione da una memoria della scrittrice inglese Frances Milton Trollope che, nella sua opera A visit to Italy, pubblicata nel 1842, riferisce di una serata trascorsa, nell’agosto del 1841, al teatro Accademico di Bagni di Lucca ad ascoltare il grande attore tragico Gustavo Modena mentre declamava alcuni canti e versi dell’ Inferno dantesco. La declamazione era intercalata da musica suonata al pianoforte dal celebre pianista Theodor Döhler e la serata trascorse tra vivissime emozioni che la scrittrice inglese ben fa intendere nel suo resoconto.
Ebbene lo spettacolo, che è già stato pensato e scritto, avrà tre protagonisti. La giovanissima Agnese Benedetti che interpreterà il ruolo di Mrs Trollope nell’atto di pensare e scrivere la sua memoria; Consuelo Ciatti, attrice di grande esperienza teatrale e cinematografica e di raffinata dizione, alla quale è stata affidata la lettura dei canti I-III-V e dei versi 1-84 del XXXIII della prima cantica del poema dantesco; le stesse terzine che il grande attore Modena, come racconta la scrittrice inglese, quella sera declamò con particolare intensità espressiva.
Infine il giovane pianista Giovanni Santini, conosciuto e applaudito concertista e compositore, interpreterà pagine di Theodor Döhler, di Franz Liszt e di Sigismund Thalberg dei quali la stessa Trollope esprime giudizi di valore artistico ed esecutivo.
La scrittrice inglese non riporta, a differenza della lectura Dantis, il preciso programma eseguito quella sera da Döhler, ma il repertorio messo sul leggio del virtuoso pianista, ricostruisce i rapporti di amicizia, di collaborazione ed anche di rivalità fra i tre grandi compositori ed esecutori che rendevano applauditissime le accademie musicali alle quali i tre erano in ogni parte d’Europa invitati a prender parte.
La decisione di affidare ad un’attrice la lettura delle terzine dantesche, interrompe senz’altro la tradizione della lettura al maschile, e nell’allestimento teatrale della serata, Consuelo Ciatti ripeterà, con l’ondosità di un’eco lontana, la voce e gli accenti di Beatrice, e apparirà perciò ai nostri occhi della mente “vestita di color di fiamma viva” e come “dentro una nuvola di fiori”.
La scelta quindi di Consuelo Ciatti, che legge parti della Divina Commedia, vuole idealmente essere un omaggio a Beatrice che qui diventa l’emblema netto e il simbolo perfetto della poesia dantesca, nonché simbolo della donna terrena, vissuta al mondo, amata, celebrata, pianta.
In definitiva un omaggio a tutte le donne che specialmente oggi, in modi e situazioni diverse, offrono esempi di bellezza, di intelligenza, di fortezza d’animo e, ahimè sempre più spesso, di sacrificale coraggio.
Il racconto di Frances Milton Trollope trasporta in un altro tempo. E ciò facendo, lo incurva e fa combaciare il passato con il presente, “un giorno trascorso e ora”. Se la voce di Frances Milton Trollope giunge da un passato lontano e lo rende disponibile nel presente, la manifestazione in programma al eatro Accademico di Bagni di Lucca, pensata dalla Fondazione Montaigne, sarà il tentativo di riportare a visione e ad ascolto l’eco d’una voce che giunge da prossimità distanti, per dire che non tutto ciò che passa finisce per sempre e che il passato può riaffiorare se ben conosciuto ed evocato.
“Auguriamoci quindi – dice il presidente della Fondazione, Marcello Cherubini – di poter assistere a questo originalissimo, colto e raffinato spettacolo in una ritrovata salubrità dell’aria, perché abbiamo davvero tutti bisogno di sedere gli uni accanto agli altri per provare insieme forti e rigeneranti emozioni”.