‘The fourth way’, la musica di Gurdjieff raccontata dal pianoforte di Massimo Salotti

Nei due cd sono raccolti ventottobrani brani del grande artista armeno
Un lavoro dedicato alle operte dell’artista armeno Gurdjieff. E’ questa la nuova idea registrata dal pianista lucchese Massimo Salotti. Ventotto tracce composte da Gurdjieff e in parte da Thomas De Hartmann raccolte ed rieseguite al piano nei due cd dal titolo The fourth way piano music per l’etichetta Da Vinci classic. Musiche per condurre l’ascoltatore alla scoperta del sé interiore e a un nuovo risveglio.
“Le musiche che ascolteremo in questa raccolta sono il frutto artistico di un pensiero filosofico che invita tutti noi ad un nuovo risveglio, ad una nuova ed importante rivoluzione – racconta l’artista -. Il risveglio di cui Gurdjieff ci parla comincia con il chiudere gli occhi. Inizia con il dirigere l’attenzione verso l’interno, muovendosi in una direzione del tutto opposta all’invito della cultura contemporanea: mentre la televisione ci spiega che non possiamo essere felici senza il nuovo modello d’auto, il maestro armeno ci ricorda che non possiamo esserlo senza noi stessi”.
“Il ricordo di sé è il concetto più importante della filosofia gurdjieffiana, ma non si tratta di un semplicistico dirigere l’attenzione sul proprio corpo. Il ricordo di sé e un invito a rimembrare che tu sei più importante delle emozioni che provi, sei più importante degli oggetti che possiedi, sei più importante degli obiettivi che ti proponi – va avanti -. Non lasciarti ingannare, non lasciarti sedurre dal primo venditore che passa sotto la tua porta e vuole venderti a modico prezzo l’elisir della felicità. Il compito più importante a cui siamo chiamati è quello di riuscire a distinguere ciò che veramente importa, da ciò che è secondario. Le musiche di questa raccolta vogliono tentare di accompagnare proprio quella catarsi che può avvenire nel momento in cui, soli o con altri amici, cerchiamo di ascoltare la voce del silenzio che abita dentro di noi”.