Locazioni brevi, la circolare della prefettura “sconsiglia” identificazione in remoto e key box

Secondo le indicazioni del ministero dell’interno le modalità a distanza “potrebbero infatti non rispondere pienamente ai requisiti di legge”
Locazioni brevi, serve l’identificazione diretta di chi alloggia negli appartamenti. Stop, dunque, all’invio di documenti in remoto e al fenomeno delle key box che, sostanzialmente, limitano al minimo l’incontro fra locatario e locatore.
A indicare quelle che sono le regole da seguire nell’accoglienza degli ospiti è una circolare della prefettura di Lucca, inviata a tutti coloro che si occupano di affitti brevi regolarmente registrati in provincia, che rimanda alla circolare del ministero dell’interno che a novembre richiamava l’attenzione sull’importanza di attuare “misure stringenti per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica di fronte al crescente fenomeno delle locazioni brevi su tutto il territorio nazionale”.
Il documento ministeriale ha sollevato dubbi, infatti, sull’efficacia delle attuali modalità di identificazione a distanza degli ospiti delle locazioni turistiche.
“Sistemi – si legge nel testo – come l’invio digitale dei documenti d’identità e l’accesso agli alloggi tramite codici automatizzati o key boxes potrebbero infatti non rispondere pienamente ai requisiti dell’articolo 109 del Tulps – Tale norma impone ai gestori delle strutture ricettive di verificare l’identità degli ospiti e di comunicare le loro generalità alla questura competente entro 24 ore dal loro arrivo (ridotte a 6 ore per soggiorni inferiori ad una giornata). Questa procedura consente all’autorità di pubblica sicurezza di monitorare gli alloggiati, evitando che persone sospette o ricercate possano nascondersi in esercizi alberghieri e altre strutture ricettive. Secondo il ministero, l’assenza di una verifica in visu rappresenta un rischio concreto per la sicurezza pubblica, compromettendo l’efficacia del sistema di controllo”.
“Gli stessi obblighi (di identificazione) – spiega la prefettura – si applicano anche a nuove modalità di ospitalità, per esempio lo scambio casa, offerto da piattaforme digitali come HomeExchange. Anche in questi casi, è necessario che i dati degli ospiti vengano registrati sul portale Alloggiati web e comunicati alla questura. Analoga attenzione è richiesta per le strutture note come i Marina resort, ovvero strutture organizzate per la sosta e il pernottamento di turisti all’interno di unità navali da diporto ormeggiate in uno specchio acqueo appositamente attrezzato in idonee strutture dedicate alla nautica”.
La circolare del ministero dell’interno rappresenta un ulteriore passo nella regolamentazione di un settore in continua crescita, dove la digitalizzazione e la flessibilità delle locazioni brevi devono necessariamente coniugarsi con le esigenze di controllo e tutela dell’ordine pubblico.