Lutto a Lucca e in Valle del Serchio per la scomparsa di Enzo Lanini

Insegnante e sindacalista è stato segretario della Camera del Lavoro di Fornaci di Barga e presidente dell'Anpi

Lutto a Lucca e in Valle del Serchio per la scomparsa dell’ex segretario della Camera del Lavoro di Fornaci di Barga ed ex presidente dell’Anpi della Valle del Serchio, Enzo Lanini.

Cordoglio arriva dalla Cgil Lucca: “La nostra solidarietà – spiega il sindacato – va alla sua famiglia e ai suoi amici, che, come noi, hanno perso una persona di grande valore.   I compagni della Cgil Lucca lo ricordano con affetto per il grande impegno per la causa dei lavoratori, per la sua cultura, la sua decisione, il suo fervido interesse per quello che accadeva nel mondo e per aver sempre messo i suoi valori al primo posto, anche prima della sua stessa persona”.
Entrato in Cgil all’inizio degli anni ‘70 passando per le porte delle fabbriche, Enzo Lanini si era avvicinato al sindacato come naturale prosecuzione del suo impegno e del suo interesse per i diritti dei lavoratori. Pienamente in linea con i suoi ideali, era cresciuto assieme ai lavoratori che rappresentava a suon di mobilitazioni, lotte, scioperi e vertenze, cercando di creare un movimento operaio che fosse in grado di migliorarsi costantemente, fino a poter diventare un fattore centrale per un cambiamento profondo nella società. Nel corso della sua vita, non ha infatti mai abbondonato la sua visione del mondo, nella speranza che il suo operato, quello dei lavoratori e del sindacato, potesse portare ad un modello sociale più egualitario, in cui gli stessi lavoratori fossero al centro della vita politica ed economica.
“I risultati da lui conseguiti, ma soprattutto la persona seria, volenterosa, pragmatica e competente che era, lo hanno poi portato, nel 1977, a diventare segretario della Cgil della Mediavalle/Garfagnana – ricorda il sindacato -. Enzo fu anche precursore nella lotta per l’ambiente, impegnandosi nel tentativo di cambiare il modello di sviluppo, a partire dalla riconversione della produzione di una fabbrica di armamenti della zona. Obiettivo per il quale impegnò il personale dello stabilimento in una lotta che portò infine ad un accordo con la dirigenza per modificare la produzione. Anche in età avanzata non aveva mai abbandonato il sindacato, continuando la sua militanza nello Spi Cgil e prestando il suo sguardo attento alle sfide che gli si ponevano di fronte. In questo periodo della sua vita ebbe inoltre modo di scrivere molti libri, nei quali si può ritrovare la realtà di quello che succedeva davanti e dentro alle fabbriche, e che presentano delle attente analisi delle problematiche della società odierna, così come quella dell’inizio della sua attività sindacale, ma anche degli spunti da cui partire per migliorare questa situazione”.
“In questo ultimo periodo – ricorda Fabrizio Simonetti, segretario generale della Cgil Lucca – avevamo stabilito un rapporto di affetto ed amicizia, fatto di continui scambi di idee ed opinioni sui principali avvenimenti sindacali e politici, che dimostravano la lucidità della sua mente. Le sue considerazioni lo riportava sempre all’esperienza del nostro passato, dall’Italia sotto il giogo nazifascista, animata dalla resistenza partigiana, alle grandi lotte operaie che hanno caratterizzato il dopoguerra fino agli anni ‘80. Ciao Enzo, con te se ne va un amico e una parte della storia della Cgil provinciale. Adesso sarà compito nostro raccogliere il testimone e proseguire il tuo impegno.”

Anche il partito della Rifondazione Comunista di Lucca esprime la sua vicinanza alla famiglia con un messaggio di cordoglio: “Purtroppo – dice – scompare una figura che è stata ed è un esempio per tutti i lavoratori e gli antifascisti della Valle del Serchio e di Lucca. Enzo, oltre ad essere stato segretario della Camera del Lavoro di Fornaci di Barga e Presidente dell’Anpi della Valle del Serchio, ha partecipato alla vita politica e sindacale con rara passione ed inoltre ha scritto e pubblicato vari libri che rimangono a testimonianza del suo impegno e della sua elaborazione teorica. Infine vogliamo ricordare quanto si sia prodigato nell’insegnamento nelle scuole e con i giovani”.

La scomparsa dell’ex sindacalista e memoria storica della Val di Lima Enzo Lanini, è un fatto che deve rattristare tutti – dice Maurizio Guccione -. Chi la pensava come lui e anche chi, invece, non era d’accordo. Perché quando una persona vive impegnandosi per la ricerca della giustizia sociale, per chi non ha strumenti, rimanendo al fianco di chi viene sottomesso, ecco, tutto ciò non può – non dovrebbe – avere partigianeria di sorta. Enzo Lanini ha passato la sua vita occupandosi di questo. Idealista ma concretamente al servizio del prossimo, lo ha dimostrato alla Federconsumatori, lo ha realizzato nel totalizzante impegno all’interno della Cgil. A quell’impegno si è dedicato visceralmente, dopo aver fatto il maestro elementare per alcuni anni. Dal 1983 ha dato vita alla mostra storica dell’emigrazione nella Società del teatro Ermete Zacconi di Montefegatesi, luogo in cui viveva. Non era divisivo, Enzo Lanini, tutt’altro: i contributi, le iniziative, parlavano del passato ma guardavano al futuro; cercava di coinvolgere i giovani, di scandagliare i luoghi della Val di Lima che furono protagonisti, come altri, delle brutalità nazifasciste del periodo”.

“E’ stato autore di numerose pubblicazioni, che cadenzavano, contrassegnandola, l’annuale mostra sull’emigrazione. E aveva letto tanto, Enzo Lanini, era un uomo al quale, la cultura, aveva fatto bene e, da bravo uomo del popolo, l’aveva messa a disposizione degli altri, perché così bisogna fare se non si vuole essere elitari – va avanti Guccione -. Nella piazza di Montefegatesi, il 25 aprile, Lanini c’era: fazzoletto dell’Anpi al collo, commemorazione, sempre un filo di commozione. Era questo, una persona perbene che ha vissuto per far sì che gli uomini e le donne potessero essere protagonisti di una società più giusta. Ecco perché, comunque la si pensi, la sua scomparsa lascerà un bel ricordo, magari sotto forma di vento lieve, ancora una volta che spira lassù, fra i monti di Bagni di Lucca, tra i pianori di Prato Fiorito, della Valfegana, da quel mondo a lui caro”.

 

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