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Cronaca
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Operaio morto alla Kme, Anpi Lucca: “Non si può reagire solo con lo sdegno”

17 maggio 2024 | 13:58
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Operaio morto alla Kme, Anpi Lucca: “Non si può reagire solo con lo sdegno”

Il presidente Zipolini: “Chi ha ucciso Nicola Corti? I morti sul lavoro non li causa un destino tragico”

“Chi ha ucciso l’operaio Nicola Corti? I morti sul lavoro non li causa un destino tragico”. Così il presidente di Anpi Lucca Romano Zipolini dopo l’incidente mortale avvenuto alla Kme di Fornaci di Barga.

“Li causa  il calcolo criminale del profitto ad ogni costo. Li causa una imprenditoria tanto vorace, quanto incapace di assolvere alla ‘funzione sociale’, che le viene riconosciuta dalla Costituzione. Il capitale non ha anima, e chi non ha anima divora i corpi – spiega -. Quando si giunge ad affermare ‘che gli operai si fanno male perché sono dei deficienti’ e tolleriamo queste squallide espressioni, anche noi veniamo meno al principio primo della nostra carta, che è la tutela del lavoro su cui è fondata la Repubblica. Lo Stato che spreca risorse immani nel commercio delle armi, non investe risorse nella tutela della salute e della vita di chi lavora. Le morti e gli infortuni sul lavoro procurano dolore infinito alle famiglie, turbano e impoveriscono l’intera società. Non si può reagire solo con lo sdegno, ma con la lotta per i diritti fondamentali del lavoro e dei lavoratori e delle persone umane. Solo chi lotta per un lavoro sicuro e dignitoso opera per impedire la rottura del patto sociale, che regge la nostra Repubblica. Non possiamo permetterci di dimenticarlo”.