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Dramma alla Kme di Fornaci: operaio di 50 anni muore schiacciato da una bobina di rame

15 maggio 2024 | 19:32
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Dramma alla Kme di Fornaci: operaio di 50 anni muore schiacciato da una bobina di rame

L’incidente nel reparto laminatoio dell’ex Europa Metalli. Inutile l’arrivo dei soccorsi. I sindacati proclamano 24 ore di sciopero

Tragico incidente alla Kme di Fornaci di Barga: un operaio di 50 anni, residente nel comune, Nicola Corti, è morto schiacciato da una bobina di rame.

L’incidente è accaduto al reparto laminatoio dell’ex Europa Metalli e per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Secondo le prime ricostruzioni l’operaio, da tempo in azienda, fra i più esperti del settore, era da solo quando una delle grandi bobine di rame del reparto flottante lo ha schiacciato provocandogli un trauma toracico letale. Ad accorgersi dell’accaduto è stato un suo collega di lavoro che ha subito allertato i soccorsi.

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Quando sul posto è arrivata l’ambulanza infermieristica della Misericordia del Barghigiano, inviata dalla centrale unica del 118, seguita poco dopo dall’auto medica, il personale non ha potuto far altro che constatare il decesso del 50enne, operaio esperto e da decenni al lavoro nell’azienda metalmeccanica.

Sul posto sono arrivati anche i carabinieri e il personale tecnico della sicurezza sul lavoro dell’Asl per capire la dinamica dell’incidente. Saranno proprio i tecnici dell’Asl a riferire al magistrato di turno di cosa ha provocato la morte dell’operaio e della dinamica dell’incidente dopo aver raccolto tutti i dati e tutte le testimionianze utili al caso.

L’operaio 50enne, separato dalla moglie, avvertita circa un’ora e mezzo dopo la disgrazia da un’amica di famiglia, lascia una figlia adolescente di 16 anni e una mamma anziana, cui la ferale notizia è stata data in serata.

Nicola Corti operaio morto incidente sul lavoroNicola Corti, l'operaio di 50 anni morto sul lavoro

Inevitabile che l’incidente mortale riporti al centro del dibattito il tema della sicurezza sul lavoro. “Oggi pomeriggio alla Kme di Fornaci di Barga – dicono i coordinatori nazionali di Fim, Fiom e Uilm, Michele Folloni, Massimo Braccini e Giacomo Saisi – azienda leader in Europa nella produzione di rame, un operaio di 50 anni ha perso tragicamente la vita rimanendo incastrato in un macchinario. Un fatto gravissimo, un nuovo dramma sul lavoro scaturito dalla mancanza di sicurezza”.

Nello stabilimento di Fornaci di Barga la Rsu ha proclamato 24 ore di sciopero ed è stato immediatamente fermato lo stabilimento, mentre 2 ore di sciopero vengono proclamate in tutti gli stabilimenti nazionali del gruppo Kme per domani (16 maggio).

“Il nostro paese – concludoino i sindacalisti – sta pagando un tributo di sangue insopportabile, non si può morire di lavoro.  Restiamo in attesa delle indagini di questa tragedia e ci stringiamo al dolore della famiglia, rendendoci disponibili a qualsiasi supporto o azione si renda necessaria”.

“Una situazione – aggiungono la Fim, la Fiom e la Uilm di Lucca – che ancora una volta chiama al problema della sicurezza nei luoghi di lavoro, a farne le spese un lavoratore addetto al laminatoio. Il fatto ci colpisce con grande violenza e dolore, perché avviene in un’azienda dove tra i dipendenti diretti c’è una grande attenzione alla formazione e alla sicurezza, che però come dimostrano gli eventi, non è mai abbastanza. Nel manifestare il cordoglio alla famiglia e la solidarietà ai lavoratori, ci mettiamo a disposizione per tutto ciò che può essere utile. Come organizzazioni sindacali abbiamo fermato immediatamente le lavorazioni e proclamato lo sciopero che si protrarrà per le prossime 24 ore”.

“L’ennesima tragedia sul lavoro a Fornaci di Barga, in provincia di Lucca che ha coinvolto un operaio nel reparto di laminazione dell’azienda Kme Europametalli ci impone di affermare che oramai parliamo di dramma inaccettabile: serve urgente il coordinamento delle prefetture”. Lo dichiara il segretario Nnzionale dell’Ugl Metalmeccanici Antonio Spera per il quale, “secondo le prime informazioni apprese, nel mentre era al lavoro, Nicola Corti di 50 anni, pare che sia stato schiacciato da una delle grandi bobine di rame del reparto, provocandogli un trauma toracico letale. I soccorsi del 118 con ambulanza e il personale ha potuto solo constatare il decesso. Un’altra famiglia piange la tragica scomparsa di un lavoratore, un dramma inaccettabile nel 2024, che impone a istituzioni e sindacati di rialzare l’asticella dell’attenzione e di tornare a mobilitare le forze con il coordinamento delle prefetture. È nostro dovere porci delle domande chiare sull’adozione delle misure di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, sulla presenza di controlli costanti da parte degli organi competenti che garantiscano l’opportuna vigilanza ed eventualmente anche la sanzione di quei posti di lavoro che non risultano congrui e idonei. Dopo il momento del dolore e del cordoglio,  è evidente che dovremo rialzare la testa e iniziare un dialogo istituzionale diverso. Proprio due mesi fa un 72enne era rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro avvenuto all’interno dello stesso stabilimento: era l’8 marzo e la persona coinvolta nell’infortunio, un pensionato che lavora con contratto a chiamata per la cooperativa Fanin di Fornaci, azienda che fa parte dell’indotto della metallurgica, con i suoi colleghi era in quel frangente impegnato in una commessa di Kme”.

“L’ Ugl Metalmeccanici – conclude il segretario Spera – chiede che in tutto il territorio nazionale si avviino tavoli prefettizi per affrontare gli ultimi dati inerenti al nodo sicurezza sui luoghi di lavoro per predisporre delle misure adeguate, utili a scongiurare i decessi, affinché l’operaio  deceduto quest’oggi non sia solo un ennesimo numero da statistica”.

“Un altro morto sul lavoro. L’ennesimo, di una strage senza fine. Questa volta è successo alla Kme Europametalli di Fornaci di Barga, in provincia di Lucca. Nel reparto laminatoio un operaio è rimasto incastrato in un macchinario e la sua vita è rimasta intrappolata là dentro, senza più riuscire a uscirne. Condoglianze alla famiglia, ai suoi cari. E a noi un unico impegno: fermiamo questa strage. Perché di lavoro si muore ogni giorno e non è più tollerabile”. Così su X Marco Furfaro, deputato del Partito Democratico e membro della segreteria di Elly Schlein.