Il capogruppo di opposizione non era incompatibile: la Corte d’Appello ‘reintegra’ Coltelli a Vagli

La sentenza a poco più di un mese dal nuovo voto amministrativo. Potrà partecipare all’ultima assise della consiliatura
Una sentenza che può anche avere il sapore di beffa, ma che ha ristabilito, a cinque anni di distanza, la legittima composizione del consiglio comunale di Vagli di Sotto.
La Corte di Appello di Firenze, infatti, ha respinto il ricorso del Comune che chiedeva di rivedere la decisione del tribunale di Lucca circa l’esistenza di cause di incompatibilità dell’ex candidato sindaco, perdente per soli 16 voti, Mario Giuseppe Coltelli, eletto in consiglio comunale e leader dell’opposizione con la lista Per Vagli e Roggio.
Il tribunale di Lucca in primo grado aveva già dato ragione a Coltelli, respingendo la ricostruzione del Comune, e della sua maggioranza consiliare, secondo cui Coltelli, avendo in corso un contenzioso aperto con l’amministrazione per presunte affermazioni diffamatorie, non sarebbe potuto entrare in Consiglio.
La causa si è protratta a lungo non solo per l’opposizione del Comune di Vagli di Sotto, ma per la necessità, dopo una prima sentenza di primo grado e un primo appello, di tornare al tribunale di Lucca per la necessità di chiamare in causa anche il consigliere eletto al posto di Coltelli, Luciano Braccini, ritenuto litisconsorte necessario.
Alla fine di questo via vai di processi il 17 febbraio 2023 il tribunale di Lucca ha annullato la delibera con cui il consiglio comunale aveva dichiarato decaduto il Coltelli dalla carica di consigliere comunale. Sentenza contro la quale il Comune di Vagli ha fatto ulteriore ricorso.
Il 19 marzo la sentenza d’appello. stavolta immediatamente esecutiva, ha dato ragione nuovamente a Mario Giuseppe Coltelli, rappresentato e difeso dall’avvocato Chiara Bimbi(il Comune era invece rappresentato dall’avvocato Andrea Cardone).
Di particolare rilievo il passaggio in cui si parla della presunta pretestuosità dell’azione risarcitoria esercitata dal Comune nei confronti del Coltelli, riconosciuta dal giudice di prime cure. “Il primo giudice – spiega la Corte d’Appello – ha fondato il giudizio di pretestuosità della lite sulla base dei dati cronologici della vicenda: è infatti pacifico che, a fronte delle conversazioni tra il Coltelli e i suoi interlocutori, questi ultimi presentarono un esposto alla competente procura della Repubblica, di cui il sindaco del Comune di Vagli Sotto venne a conoscenza nel novembre 2015, quando fu presentata opposizione alla richiesta del Pm di archiviazione del procedimento penale; a seguito delle ulteriori indagini disposte dal Gip, il procedimento fu archiviato l’11 maggio 2017. In relazione alle conversazioni in questione non risultano proposte querele né è mai stata contestata al Coltelli alcuna infrazione disciplinare. Soltanto nel gennaio 2019, in prossimità della scadenza del termine prescrizionale di cui all’articolo 2947 del codice civile, è stata esercitata dal Comune l’azione risarcitoria che ha determinato l’incompatibilità del Coltelli, per l’appunto in prossimità delle nuove elezioni comunali che si sarebbero tenute nel maggio dello stesso anno. Essendo questi i fatti, è pienamente condivisibile la valutazione del primo giudice secondo cui la lite è stata instaurata dall’ente proprio allo scopo di precostituire l’incompatibilità, e ciò anche ad ammettere che fosse opportuno attendere, per iniziare la causa risarcitoria, l’archiviazione del procedimento penale, poiché avvenuta già da un anno e mezzo”.
Respinti tutti i quattro motivi di ricorso il giudice ha compensato le spese di giudizio fra le parti. Essendo immediatamente esecutiva (pur essendo ancora possibile un ricorso per Cassazione) la sentenza ‘riabilita’ Mario Giuseppe Coltelli come consigliere comunale di minoranza e lo stesso potrà partecipare alla prossima assise comunale che, però, dovrebbe essere l’ultima di questa consiliatura prima del voto in programma a giugno. Quando la sentenza, seppur favorevole, ha il sapore di una beffa…