Strada all’Orrido di Botri, cantiere pronto al via: il comitato incontra il sindaco Michelini

3 febbraio 2024 | 14:58
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Strada all’Orrido di Botri, cantiere pronto al via: il comitato incontra il sindaco Michelini

Sit-in sotto le finestre del municipio per dire no al progetto

Strada all’Orrido di Botri, non si ferma la battaglia del comitato per la tutela della Val di Lima e Val Fegana per bloccare il progetto e l’inizio dei lavori. Lunedì (5 febbraio), infatti, il comitato incontrerà il sindaco e per le 10 ha indetto un ritrovo sotto le finestre del Comune per protestare.

Strada all’Orrido di Botri, il comitato denuncia: “A breve l’Unione Comuni inizierà i lavori”

“Il momento che mai avremmo voluto che giungesse, è arrivato – annuncia il comitato -. Quello che mai avremmo voluto dire, lo stiamo per scrivere. Lunedì (5 febbraio) inizierà il cantiere che distruggerà sogni ed utopie condivise da tantissime persone, ma soprattutto una foresta di almeno 60-70 anni. Bisogna che tutti sappiate che il testo unico delle foreste e delle filiere forestali dal 2018 impone che siano adottate apposite definizioni delle linee guida per l’identificazione delle aree forestali definibili come boschi vetusti e le indicazioni per la loro gestione e tutela, anche al fine della creazione della rete nazionale dei boschi vetusti. Inoltre definisce ‘bosco vetusto’, una superficie boscata costituita da specie autoctone coerenti con il contesto biogeografico, con una biodiversità caratteristica conseguente all’assenza di disturbi per almeno 60 anni e con la presenza di stadi seriali legati alla rigenerazione ed alla senescenza spontanee. Tali disposizioni riconoscono la necessità di approfondire lo studio di aree forestali con carattere di vetustà, in quanto costituiscono lembi di bosco di riferimento sia per la gestione sostenibile sia per le azioni di tutela che hanno conservato e riacquistato nel tempo caratteristiche di spiccata naturalità meritevoli della massima attenzione.

“In barba a queste disposizioni, che ricordiamo sono legge – prosegue il comitato -, l’Unione dei Comuni della Mediavalle del Serchio, il comune di Bagni di Lucca e la Regione Toscana, chi in veste di esecutore, chi di progettista e chi di organo competente alle autorizzazioni, hanno partorito un inutile esempio di come si possa falsificare e mistificare un progetto, calpestare disposizioni di decreti legislativi, offendere l’opinione della cittadinanza compatta nell’avversare il progetto, dilapidare denaro che avrebbe certo fatto comodo in altre situazioni, ma soprattutto hanno prodotto un esempio di quanto l’incompetenza, l’incapacità e l’ignoranza della classe politica che rappresentano, porti alla mancata tutela e valorizzazione di un patrimonio inestimabile, arrecando un incalcolabile danno, da un lato economico, dall’altro alla tradizione, alla storia e alla cultura del territorio di Bagni di Lucca”.

Lunedì (5 febbraio) è indetto un ritrovo sotto le finestre del comune di Bagni di Lucca, alle 10. Chiediamo a tutti di partecipare – afferma il comitato . Alle 11 avverrà l’incontro del comitato per la tutela della Val di Lima e Val Fegana – Bagni di Lucca con il signor Michelini, sindaco di Bagni di Lucca e presidente dell’Unione dei Comuni della Mediavalle del Serchio. Il signor Michelini ha promesso che impedirà solo l’inizio dei cantieri per quella giornata, ma che poi riprenderanno a breve. Invitiamo sentitamente il signor Michelini a non disattendere l’ennesima sua parola e con una manovra diversiva lasciare che i lavori abbiano inizio senza un nostro confronto. Lei ha tutta la responsabilità di quello che è accaduto. Non ha vigilato con la sua amministrazione che i vincoli paesaggistici fossero rispettati, ha lasciato che una noncurante approssimazione abbandonasse luoghi tutelati e simbolo della sua comunità in preda alla speculazione più bieca. Ora è più fortunato della foresta che sarà distrutta, come presidente dell’Unione dei Comuni della Mediavalle del Serchio ha ancora un’altra possibilità, confermare il peggior giudizio amministrativo, politico ed economico di come non si debba amministrare un territorio, oppure inginocchiarsi alla Sua Canossa, chiedere perdono del suo riparabile errore e dopo una lunga penitenza, invocare il perdono dalla cittadinanza tradita”.