Archiviate le accuse di diffamazione al segretario Fdi Riccardo Giannoni

Si chiude la vicenda partita da una burrascosa assemblea del partito che era costata una segnalazione ai probiviri al sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini: “Una vicenda che mi ha ferito”
Reciproche accuse fra esponenti di Fratelli d’Italia, la vicenda si chiude (forse) definitivamente. Lo annuncia il segretario provinciale Riccardo Giannoni, che ha ricevuto dall’avvocato la notizia dell’archiviazione del procedimento penale per diffamazione a suo carico, a seguito della querela presentata dal sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini.
Una vicenda nata a margine di un’assemblea del partito in cui, senza poi depositare alcun atto formale (se non ai probiviri del partito), Giannoni aveva dichiarato di essere stato strattonato e colpito al petto dal suo collega di partito a seguito di una discussione.
“L’archiviazione – scrive l’avvocato di Giannoni – è stata richiesta e disposta ex articolo 108 del codice di procedura penale, ovvero per infondatezza della notizia di reato. Nessuna remissione di querela, quindi, ma questa la decisione autonoma assunta dalla procura di Lucca”. Nessun ritiro di querela, quindi, da parte di Giannini prima della valutazione da parte del gip, che non ha ritenuto la sussistenza di alcun reato, o quantomeno di un fumus boni iuris di cui discutere in un’aula di tribunale.
“Con queste poche righe il mio avvocato – dice il coordinatore provinciale confermato da meno di un mese – mi ha dato notizia dell’archiviazione del procedimento che era stato avviato nei miei confronti in seguito ad una querela. Non ho mai dubitato che questo sarebbe stato l’esito finale avendo, da un lato, contezza dei fatti e, dall’altro, piena fiducia nell’azione della magistratura. Si chiude così una vicenda che, non nego, mi ha ferito avendomi scaraventato sui giornali mettendo in dubbio quelli che sono i cardini della mia vita. Onestà, correttezza nelle condotte, rispetto della legge. È con quei punti di riferimento che sono cresciuto e sono quelli cui tengo più di ogni altra cosa. Ringrazio tutti coloro che, conoscendomi e sapendo quanto questa cosa mi ferisse, mi sono stati vicini. E ora avanti. A testa alta come sempre”.