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Tar Toscana, no alla riapertura della cava Prunelli Piastrina a Vagli

27 novembre 2023 | 10:25
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Tar Toscana, no alla riapertura della cava Prunelli Piastrina a Vagli

Il tribunale amministrativo rigetta il ricorso della Società Turba Cava Romana Srl: “Andrebbe a stravolgere il contesto paesaggistico”

No alla riapertura della cava Prunelli Piastrina a Vagli. Lo ha detto il Tar della Toscana con sentenza dello scorso 7 novembre e le cui motivazioni sono state pubblicate venerdì (24 novembre), rigettando il ricorso della Società Turba Cava Romana che chiedeva l’annullamento della determinazione di diniego del Parco regionale delle Alpi Apuane e di tutti gli atti precedenti e consequenziali, fra i quali il verbale della conferenza dei servizi in cui i vari enti interessati alla questione (oltre al Parco la Soprintendenza, Arpat, la Regione Toscana e il Comune di Vagli).

La società, che ha già in corso un altro procedimento di simile oggetto, in attesa di sentenza del Consiglio di Stato, con il ricorso ha presentato sei motivi di doglianza per presunta violazione di legge ed eccesso di potere, chiedendo anche il risarcimento di tutti i danni derivato dal provvedimento impugnato.

Il Tar, dopo aver analizzato tutte le contestazioni degli avvocati della società, li ha rigettati punto per punto. A far pendere la bilancia a favore del diniego dell’autorizzazione anche le motivazioni presentate dalla Soprintendenza (in giudizio si è costituito il ministero della cultura) secondo cui “il progetto di coltivazione se autorizzato andrebbe a stravolgere il contesto paesaggistico con l’inserimento di elementi non armonici al contesto paesaggistico, tutelato dalle leggi vigenti. Gli interventi proposti risultano notevolmente impattanti e distruggerebbero l’equilibrio paesaggistico raggiunto dalla natura”.

Un altro dei motivi che hanno convinto la magistratura amministrativa a confermare il no deriva dal fatto che la nuova viabilità necessaria per il raggiungimento del sito ai mezzi di estrazione interverrebbe in un’area che, nel frattempo, si è rinaturalizzata. “L’impatto paesaggistico – dice il Tar – è evidente. Dal corredo fotografico l’area risulta coperta dalla vegetazione (salvo alcuni costoni di roccia tagliata) del tutto compatibili con la rinaturalizzazione del sito”.

Ricorso respinto, dunque, e Turba Cava Romana Srl condannata al pagamento delle spese di lite per 3mila euro. All’azienda ora resta la via del Consiglio di Stato. 

Foto generica e non riferita al sito oggetto dell’articolo