Diecimo, residenti esasperati: “Due pitbull lasciati liberi, non possiamo più vivere con la paura”

24 novembre 2023 | 10:30
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Diecimo, residenti esasperati: “Due pitbull lasciati liberi, non possiamo più vivere con la paura”

I cittadini si appellano alle autorità: “Chiediamo un intervento celere per evitare una terza aggressione”

Aumenta la paura da parte di alcuni residenti di Diecimo per la seconda aggressione da parte di due pitbul nei confronti di una signora e del suo cane, il tutto a distanza di un anno dalla prima vicenda che ha visto l’uccisione di un cagnolino di piccola taglia.

Due pitbull aggrediscono e uccidono un cagnolino a Diecimo

“I cani in questione – raccontano i residenti – spesso sono incustoditi e liberi di circolare lungo una via pubblica e stanno terrorizzando le famiglie che transitano per la strada per fare, come consuetudine, delle passeggiate”.

Il 16 novembre una delegazione di cittadini ha esposto la situazione in un primo momento al sindaco, esprimendogli forti malumori per gli avvenimenti. “Il primo cittadino, dopo aver ascoltato le preoccupazioni e le osservazioni dei presenti – raccontano i residenti -, aveva preso l’impegno di scrivere al Prefetto e al Questore illustrando loro la situazione e di comunicare, non appena possibile, tutte le informazioni sulle decisioni prese. In un secondo momento, l’ incontro si è svolto anche con il comandante della polizia municipale che ci ha illustrato a sua volta le possibilità che i vari provvedimenti permettono di attuare sia a livello amministrativo che di polizia municipale, tra questi una relazione inviata all’azienda Usl Toscana nord ovest in cui viene descritto il fatto”.

“In attesa di avere quindi in tempi veloci tutte le informazioni – incalzano i residenti – e appellandoci alle varie normative, chiediamo un intervento celere che non si prolunghi di oltre un anno come la scorsa volta. La nostra paura è che possa verificarsi una situazione peggiore. Sono stati inoltri informati tutte le autorità possibili e immaginabili, ma per il momento nulla sta cambiando. Sarà quindi nostra intenzione – concludono – farci sentire a tutti gli organi istituzionali possibili perché non possiamo più vivere con la paura e l’ansia che possa verificarsi una terza aggressione”.