Pluriclassi a Bagni di Lucca, prosegue la protesta dei cittadini: raccolte 542 firme. Chiesto un consiglio comunale aperto

I genitori, dopo il successo della petizione, chiedono un confronto pubblico. Sulla stessa linea tutti i consiglieri di opposizione
Sono ben 542 le firme raccolte per dire “no all’accorpamento delle classi alla scuola primaria di Bagni di Lucca e al suo depotenziamento”. Prosegue così la battaglia dei genitori che, dopo aver appreso dell’accorpamento della classe prima con la quinta e delle terza con la quarta a causa del calo degli iscritti, hanno lanciato una petizione che ha riscosso un bel successo.
Una battaglia appoggiata anche dai consiglieri di Progetto Futuro (Laura Lucchesi, Massimo Betti e Claudio Gemignani) e di Fdi (Annamaria Frigo), che adesso – uniti – chiedono al sindaco di Bagni di Lucca Paolo Michelini di convocare un consiglio comunale straordinario aperto con il seguente ordine del giorno: “Questione ‘depotenziamento e creazione pluriclassi alla scuola primaria del capoluogo’: possibilità di creare un documento con cui si impegnano il sindaco e la giunta ad attivarsi ne confronti degli organi competenti affinché venga rivista la decisione di depotenziare la scuola primaria del capoluogo e la creazione nella stessa di pluriclassi”.
Anche i genitori, dopo aver “riscontrato delle incongruenze sui vari argomenti trattati”, avanza la proposta di un consiglio comunale aperto. I cittadini, nel dettaglio, chiedono alla giunta che si impegni formalmente a “non far chiudere il plesso del capoluogo, né ora né negli anni avvenire; reperire i fondi affinché siano terminati i lavori di messa in sicurezza del plesso; sostenere la mozione per la conversione della scuola del capoluogo in scuola di montagna; rivedere il piano dei trasporti; rendere più appetibile il plesso della Villa”.
Una serie di proposte, quindi, affinché “la scuola della Villa torni ad essere un punto di riferimento per tutte le famiglie del Comune”, concludono i cittadini.
La battaglia dei genitori di Bagni di Lucca va avanti: adesso la “palla” passa al Comune.