Furti, rapine, molestie e maltrattamenti in famiglia: rimpatriato un 27enne

Una escalation finita con l'accompagnamento alla frontiera

Furti, molestie, violenze private e danneggiamenti. Una escalation ai danni di avventori dei locali della Valle del Serchio e dei familiari di un 27enne di origini marocchine che viveva da qualche anno a Borgo a Mozzano, collezionando una serie di denunce. Ora, la polizia in collaborazione con i carabinieri, lo ha accompagnato alla frontiera.

Dal 2014 il 27enne, secondo quanto ricostruito dalla polizia, era finito diverse volte nei guai per una serie di episodi di molestie ai frequentatori di alcune attività commerciali e ai propri parenti, in particolare al padre, motivo per il quale era stato denunciato anche per maltrattamenti in famiglia.

Dal 2020 in particolare, è stato protagonista di una vera e propria escalation, oggetto di denunce presentate alla stazione dei carabinieri di Borgo a Mozzano. Decine gli interventi delle pattuglie.

Al giovane era stata notificata nel 2020 la misura dell’avviso orale da parte del questore di Lucca.

Nel 2021, inoltre, era stato colpito dal foglio di via obbligatorio per molestie e disturbi arrecati in stato di ubriachezza nel centro storico nel mese di marzo 2021.

Nel solo 2021 lo straniero è stato denunciato dall’arma dei Carabinieri in sette occasioni per altrettante denunce di parti offese, vittime di molestie, rapina, furto, danneggiamento e violenza privata. A queste segnalazioni si aggiungono svariate contestazioni per ubriachezza molesta.

Nel corso del 2022, invece, sarebbe stato responsabile, sempre a Borgo a Mozzano, di molestie, pedinamenti e minacce agli agenti in orario serale e notturno. Secondo l’accusa per tutta la durata dell’inverno 2022 nelle ore serali e notturne si rendeva protagonista di minacce e molestie ai dipendenti del locale circolo l’Unione, attendendoli in orario di chiusura, attorno alle 24, all’esterno del locale o nelle immediate vicinanze per chiedere alcolici o soldi. In relazione a questi fatti non sono mai state sporte querele ma le azioni hanno comportato più interventi dei Carabinieri.

L’ufficio immigrazione della questura di Lucca, in seguito al comportamento dell’uomo, titolare di permesso di soggiorno di lungo periodo per motivi di famiglia rilasciato dall’ufficio in virtù del rapporto di parentela con il padre, regolarmente abitante in Italia da molti anni, ha revocato il permesso di soggiorno con decreto del questore.

A seguito di ciò, l’arma dei Carabinieri ha individuato l’uomo, per metterlo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione.

Il prefetto di Lucca ha emesso nei suoi confronti il decreto di espulsione, a cui è seguito l’ordine del Questore di accompagnamento alla frontiera, che è stato eseguito attraverso l’accompagnamento della persona straniera fino in Marocco con aereo di linea, in regime di scorta internazionale assicurata da personale specificamente specializzato della Questura.

L’esecuzione della misura, convalidata dal giudice di pace del Tribunale di Lucca, è stata realizzata con il supporto e coordinamento della direzione centrale dell’immigrazione del dipartimento della pubblica sicurezza che ha reso possibile l’intersecazione degli interventi dei vari organismi, anche internazionali, coinvolti. Il consolato Ggnerale del Regno del Marocco di Bologna, nel consolidato spirito di collaborazione, ha agevolato le procedure amministrative utili al rimpatrio del soggetto straniero.

“Il risultato raggiunto oggi – sottolinea il questore -, è frutto di mesi di lavoro, iniziato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, che hanno visto una grande sinergia tra Polizia di Stato, carabinieri e Consolato del Marocco”.

“Una annosa e nota questione di ordine pubblico, riguardante in particolare Borgo Capoluogo, è stata affrontata e risolta con un lavoro di istituzioni e forze dell’ordine che, negli ultimi mesi, hanno agito in modo puntuale e condiviso”, ha detto il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti, aggiungendo che al comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è occupato del caso hanno presto parte amministrazione comunale e polizia municipale: “Come ebbi modo di dire a più riprese, anche in contesti ufficiali, su determinate questioni è l’impegno puntuale e talvolta silenzioso a pagare, e ancora una volta è stato così”.

Yamila Bertieri, consigliera comunale a Borgo a Mozzano con il gruppo di Orgoglio Comune, si congratula per il lavoro svolto dalle forze dell’ordine: “La situazione – sottolinea Bertieri – era diventata quindi insostenibile per i residenti tanto che a gennaio è stata depositata una petizione di oltre 200 firme da parte dei cittadini e che ho condiviso, in cui veniva chiesto all’amministrazione più attenzione e tutela dato che il soggetto era dal 2020 che continuava ad avere simili comportamenti. Purtroppo poca collaborazione vi è stata con l’amministrazione, ma non con le forze dell’ordine che attraverso un lungo e complesso lavoro frutto di un loro costante impegno, sono riusciti a trovare la giusta soluzione. La nostra speranza – conclude Bertieri – è che fra i cittadini e nei i commercianti torni la tranquillità.
In questi mesi ogni volta che la gente mi scriveva o chiamava per segnalare quello che stava avvenendo l’ho fatto presente a chi di dovere perché non condivido l’idea che le persone vivano con l’ansia e la paura di uscire di casa anche solo per andare a fare la spesa o andare a lavoro. I mei complimenti ancora alle forze dell’ordine e in particolare modo ai carabinieri di Borgo a Mozzano”.

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