Lavori all’acquedotto di Vico Pancellorum, non si placano le proteste: “L’aumento del diametro della condotta? Serve per mettere la turbina idroelettrica”

Il comitato La Cornice di Vico Pancellorum non ci sta: “Lo ribadiamo, con questo progetto c’è il rischio di arrecare il disseccamento al torrente Coccia”
Lavori all’acquedotto di Vico Pancellorum, non si placano le polemiche. Non è bastato, infatti, il comunicato di Gaia spa, che ha cercato di tranquillizzare i cittadini spiegando i dettagli del progetto. Il comitato La Cornice di Vico Pancellorum, in rappresentanza anche di molti paesani che vivono la frazione di Bagni di Lucca, non ci sta e torna all’attacco.
“Abbiamo preso atto di quanto esposto da Gaia spa sulla stampa e sulla lettera inviataci contestualmente per Pec – esordisce la presidente del comitato Sonia Boldrini -, ove si ribadisce che gli interventi con aumento di diametro da 50 millimetri a 150 millimetri non comportano nessun mutamento penalizzante per il torrente Coccia di Vico, anzi Gaia spa esalta che l’adduzione di una conduttura di maggiore diametro comporta effetti positivi sulle acque del Torrente stesso, come se la conduttura di maggiore portata creasse dal nulla al torrente acqua che non esiste. Alla luce di questo, restiamo assai indignati sulla posizione di perseveramento del gestore delle acque in quanto nel progetto esecutivo ben si evince che l’aumento di diametro da 50 millimetri a 150 millimetri non ha nulla a che vedere con quanto disposto dalla concessione che la Regione Toscana gli ha dato, poiché se il prelievo massimo consentito è di 2,15 litri al secondo, non importa essere tecnici per comprendere che un tubo di 50 millimetri su un dislivello di 300 metri dà una portata ben al di sopra di quanto dalla Regione Toscana ha concesso”.
“Nell’esposizione del progetto Gaia Spa non riporterebbe quanto il progetto stesso nella sua approvazione esecutiva viene dichiarato – afferma Boldrini -, in quanto se la condotta è realmente sfruttata con funzionalità e congruità per il solo uso idropotabile, la portata non sarebbe però sufficiente per la centrale idroelettrica che nel progetto esecutivo è prevista al deposito di Vergaie. Ecco perché secondo noi (riteniamo questa insistenza da parte di Gaia e dell’amministrazione comunale) di sostituire l’attuale conduttura da 50 millimetri a 150 millimetri, solo ed esclusivamente per la collocazione in Vergaie del futuro impianto idroelettrico, altra osservazione di non poco conto è che il progetto non prevede alcun potenziamento di condotta idropotabile dal serbatoio di Vergaie fino a Ponte Coccia, Ponte Maggio, Giardinetto, eccetera. Inoltre vogliamo sottolineare che la conduttura attuale di 50 millimetri non si trova a bordo della strada, ma bensì attraversa in modo non interrato i terreni di proprietà privata e quindi c’è anche un diverso percorso di tracciato della condotta, oltre all’aumento del diametro della condotta di derivazione da 50 millimetri a 150 millimetri che deve dipendere dal valore della massima portata ad uso potabile necessaria al fabbisogno dell’acquedotto cui è destinata l’acqua”.
“Tutto questo – prosegue – comporterebbe una variante alla concessione che risulta ad oggi da Gaia Spa non eseguita e né approvata, come non è stata adottata la valutazione di impatto ambientale per l’aumento di diametro della condotta e il rispetto delle norme dettate dall’autorità di distretto dell’Appennino settentrionale, grosse lacune esistenti nel progetto esecutivo che noi rileviamo e manifestiamo. Ad oggi costatiamo che il diametro di 50 millimetri della condotta attuale, fatiscente e che riconosciamo doverosa di essere sostituita, interrata a regola d’arte ha una portata sufficiente per gli usi idropotabili degli utenti serviti. Dubitiamo fortemente della bontà del progetto in quanto noi lo riteniamo non conforme e che sia mantenuto il diametro attuale di 50 millimetri. Se da una parte Gaia spa maschera la necessità di approvvigionamento idropotabile, nella realtà il progetto stesso prevede la collocazione di un impianto idroelettrico al serbatoio di Vergaie. È chiaro che l’impianto stesso non possa produrre elettricità con un flusso idraulico medio di 1,7 litri al secondo e con punte di 2,15 litri al secondo massimo concesso, onde per cui la disposizione di una conduttura di 150 millimetri si renderebbe necessaria per il futuro uso idroelettrico”.
Il progetto resta nel mirino delle proteste dei cittadini per il presunto impatto ambientale che l’intervento avrebbe soprattutto sul torrente Coccia: “Restiamo sempre convinti che la sostituzione della condotta a 150 millimetri con uno dislivello di 300 metri possa prelevare ingenti quantità d’acqua dalla sorgente del torrente Coccia, tanto da rischiare di arrecare il disseccamento, come già più volte abbiamo enunciato – sostiene Boldrini -. Rimaniamo pertanto fiduciosi nelle istituzioni alle quali abbiamo indirizzato le nostre perplessità e le eventuali incongruenze del progetto esecutivo approvato anche dall’amministrazione comunale di Bagni di Lucca. Ulteriormente ai fini della cronaca con nostra meraviglia e sdegno abbiamo appreso su un comunicato stampa del 20 novembre 2020 che il progetto esecutivo di Gaia, che era fortemente voluto e sostenuto dal vicesindaco del comune di Bagni di Lucca”.
I cittadini si dichiarano ancora una volta pronti a presentare un esposto in procura: “Anche se i lavori sono in esecuzione – conclude la presidente del comitato -, rimaniamo in attesa delle urgenti verifiche e delle risposte che le istituzioni vorranno fornirci entro i termini di legge, tanto da poter intraprendere se necessario eventuali altri percorsi”.