Inaugurato l’anno giudiziario, Lucca lamenta ancora la carenza di organico

Da coprire un posto da sostituto procuratore e di dirigente amministrativo. I reati: è allarme per criminalità organizzata, corruzione e spaccio
Inaugurazione anno giudiziario in Toscana, allarme criminalità organizzata e droga, due fenomeni interconnessi che stanno inquinando la regione in tutte le sue 10 province
Ieri mattina (29 gennaio) a Firenze nel nuovo auditorium di viale Guidoni, si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2023, alla presenza del presidente della Corte d’Appello di Firenze, Alessandro Nencini, del procuratore generale facente funzioni, Luciana Piras, del componente del consiglio superiore della magistratura Antonello Cosentino, di Antonio Bianco, magistrato addetto all’ufficio del gabinetto del ministro della Giustizia, e del presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Firenze, Giampiero Cassi. Molti gli argomenti dibattuti, tra cui anche aspetti tecnici dei vari uffici giudiziari. Ovviamente è stata rimarcata durante la riunione l’assenza tuttora più pesante, relativa ai posti vacanti di procuratore capo di Firenze e procuratore generale presso la corte d’Appello.
Lucca e l’informatizzazione della procura cittadina
Per quanto riguarda la procura di Lucca è emerso innanzitutto che grazie alla nuove tecnologie e all’informatizzazione di alcuni procedimenti ha permesso una notevole riduzione del flusso di utenti allo sportello deposito atti della procura e delle segreterie dei sostituti. Attraverso l’applicativo Tiap document@ (peraltro di prossima sostituzione) si è realizzata a Lucca la totale gestione informatica del fascicolo penale con l’esecuzione dei vari protocolli sottoscritti con i vari uffici giudiziari. Da ultimo, come rammentato, si è provveduto ad attivare il canale dell’accesso al fascicolo informatico e a rafforzare l’ufficio che lo gestisce, anche in vista dell’attuazione della riforma processuale. La dotazione informatica dell’ufficio non è del tutto sufficiente e certamente migliorabile; tuttavia l’uso degli applicativi è soddisfacente e viene coltivato con l’aggiornamento di singole figure professionali. La procura di Lucca ha comunicato, invece, che permangono criticità sotto il profilo dell’organizzazione dell’ufficio derivanti dalla scopertura dell’organico. Rimane infatti scoperto un posto di sostituto procuratore così come il ruolo del dirigente amministrativo
L’allarme lanciato dai giudici toscani principalmente sulla criminalità organizzata e sullo spaccio e uso di droga
Le dinamiche e le strategie della criminalità organizzata di tipo malioso in Toscana sono preoccupanti e sono nel mirino e nella lente di magistrati e investigatori ormai a livello primario. Risultano iscritti nel periodo di riferimento (cioè gli ultimi 12 mesi) ben 28 procedimenti per il delitto di associazione mafiosa, previsto dal noto articolo 416-bis (20 contro soggetti noti e 8 contro soggetti ignoti), rispetto ai 13 iscritti nel precedente con un incremento percentuale del 115,38%. Dati da brividi. E a seguire e collegato all’azione delle mafie in regione è stato lanciato il secondo allarme, quello sulle droghe. “Uno dei motivi di maggiore preoccupazione, infatti, è costituito dai reati connessi allo spaccio e al consumo largamente diffuso di sostanze stupefacenti e psicotrope, che pur efficacemente contrastato dalle investigazioni degli organi di polizia come dimostrano le varie operazioni susseguitesi nel periodo esaminato, ha assunto una diffusione ormai capillare, con un volume d’affari di entità assai ragguardevole. L’incidenza criminale del traffico di droga permane di rilevante gravità”.
In aumento preoccupante anche i reati corruttivi e le morti sul lavoro, mentre sono i diminuzione gli omicidi
Per i delitti contro la pubblica amministrazione, con particolare riferimento ai reati di peculato, corruzione e concussione, sono leggermente aumentati nel periodo di riferimento. “Invero, le iscrizioni sono passate da complessive 3.659 a complessive 4007 (+9,51 in più). Entrando nel dettaglio, con riferimento alle singole figure di reato, per il delitto di peculato sono stati iscritti complessivi no 120 procedimenti rispetto ai 106 del precedente periodo (+13,21%). Scende, invece, il dato relativo al numero dei procedimenti sopravvenuti per il reato di concussione (5 a fronte dei precedenti 17) e sono sostanzialmente stabili le iscrizioni concernenti il reato di corruzione.
Insomma luci e ombre e tanta voglia di fare sempre meglio da tutti i punti di vista. Serviranno anche i contributi governativi specie nella lotta al crimine organizzato e al narcotraffico dove risulta del tutto assente una massiccia e seria campagna preventiva nazionale. Si vince solo tutti insieme, esattamente come per il Covid.