Reati ambientali, Lucca terza in Toscana: 184 denunciati

17 dicembre 2022 | 15:40
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Reati ambientali, Lucca terza in Toscana: 184 denunciati

Il report di Legambiente colloca la Toscana al sesto posto a livello nazionale

Ecomafie, un giro di affari da 8,8 miliardi di euro all’anno, questo l’inquietante quadro dell’ultimo rapporto di Legambiente presentato il 15 dicembre scorso. In lieve calo (-12%) i reati ambientali commessi nel 2021 ma aumentano gli arresti (+11,9%) . I settori più sviluppati sono quelli del ciclo illegale del cemento e dei rifiuti. La maggior parte dei reati contro l’ambiente viene consumato nel Sud Italia 44%, al Nord spicca la Lombardia con 1.821 reati, pari al 6% del totale nazionale, a livello provinciale maglia nera a Roma, con 1.196 illeciti ambientali, che supera così Napoli. La prima provincia toscana in classifica è Firenze, seguono Livorno e Lucca.

I reati commessi

Ogni giorno vengono commessi 84 reati ambientali, circa 3,5 all’ora, per un volume di affari pari a 8,8 miliardi di euro per le ecomafie. Questa la fotografia che Legambiente mostra nel suo report annuale di chi agisce illegalmente contro l’ambiente in Italia. In toale nel 2021 sono i reati accertati contro l’ambiente sono scesi del 12,3% ma non sotto la soglia dei 30mila illeciti. In tutto sono 30.590. Se i reati scendono di poco, aumentano invece gli arresti che toccano quota 268, registrando un +11,9% rispetto al 2020. Per quanto riguarda gli illeciti amministrativi la quota di contestazioni è di 59.268 in un anno, ovvero quasi 7 all’ora. Protagonista dei reati è come sempre lo strumento della corruzione: 115 le inchieste censite da 16 settembre 2021 al 31 luglio 2022, con 664 persone arrestate, 709 persone denunciate e 199 sequestri. Sono in tutto 14 i comuni sciolti per mafia nel 2021 e 7 nel 2022, a cui vanno aggiunti gli ultimi in ordine di arrivo, Anzio e Nettuno (RM).

Filiere illegali

Il ciclo illegale del cemento nel 2021 è primo nella “classifica” delle filiere illegali con 9.490 reati (31% del totale), seguito da quello dei rifiuti (8.473) che registra anche il maggior numero di arresti, ben 287 (+25,9% rispetto al 2020) e di sequestri (3.745, con +15%) e dai reati contro la fauna (6.215). Impennata dei reati contro il patrimonio boschivo – 5.385 reati tra incendi colposi, dolosi e generici (+27,2%) con una superficie colpita dalle fiamme di oltre 159.000 ettari (+154,8% sul 2020) – e quelli contro il patrimonio culturale con l’aumento dei furti di opere d’arte, che arrivano a quota 603 (+20,4%). I quantitativi di rifiuti sequestrati superano i 2,3 milioni di tonnellate, l’equivalente di 94.537 tir: messi su strada, uno dietro l’altro, formerebbero un serpentone di 1.286 chilometri, che da Reggio Calabria potrebbe spingersi al confine con la Svizzera. Da segnalare i 640.195 controlli eseguiti nel settore agroalimentare e il fatto che tra i nuovi interessi delle ecomafie c’è il traffico illecito degli oli vegetali esausti. Il Conoe stima che ben 15mila tonnellate all’anno sfuggano alla raccolta e al trattamento dei certificati dei consorzi.

Regioni e province

Campania, Puglia, Calabria e Sicilia sono le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa che subiscono il maggiore impatto di ecocriminalità e corruzione. Qui si concentra il 43,8% dei reati accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, il 33,2% degli illeciti amministrativi e il 51,3% delle inchieste per corruzione ambientale sul totale nazionale. Tra le regioni del Nord la Lombardia si conferma quella con il maggior numero di illeciti ambientali (1.821 reati, pari al 6% del totale nazionale e 33 arresti). Crescono i reati accertati in Liguria, ben 1.228, che scala cinque posizioni, arrivando al nono posto. A livello provinciale, Roma, con 1.196 illeciti ambientali, scalza nel 2021 dalla prima posizione Napoli (1.058), che viene superata di misura anche da quella di Cosenza (1.060). Di fronte a questo quadro complessivo, c’è da dire che nel 2021 le forze dell’ordine hanno applicato per ben 878 volte i delitti contro l’ambiente (legge 68/2015). 292 i beni posti sotto sequestro per un valore complessivo di oltre 227 milioni di euro. Il delitto in assoluto più contestato è quello di inquinamento ambientale, con 445 procedimenti penali, ma il maggior numero di ordinanze di custodia cautelare è scattato per l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti.

I dati generali in Toscana, e in particolare in Lucchesia e nel Pisano

In Toscana (al sesto posto tra le regioni italiane più interessate al fenomeno) sono stati commessi 1967 reati lo scorso anno, 1848 persone denunciate, 25 arresti, e 14 sequestri, per vari reati legati alla normativa sull’ambiente. A Firenze 411 reati, 409 persone denunciate, 8 arresti e 84 sequestri. A Livorno (26esima) 297 reati, 311 persone denunciate, 1 arresto e 89 sequestri. Terza provincia regionale, Lucca (47esima in classifica generale sulle 108 province italiane monitorate) risultano 177 reati, 184 persone denunciate, nessun arresto e 43 sequestri. Seguono in regione, Siena, Arezzo, Grosseto, rispettivamente 50esima, 56esima, e 57esima posizione. A Pisa (70esima), 99 reati, 70 persone denunciate, 0 arresti e 30 sequestri, nel 2021. Chiudono a livello regionale Massa (74esima), Pistoia (94esima), e Prato (107esima).