Il paese fantasma riaffiora dal lago di Vagli: invaso quasi prosciugato dalla siccità

Il presidente Giani: “È tutt’altro che una buona notizia. Continueremo a migliorare la manutenzione della rete e la creazione di invasi”
I resti del paese fantasma, Fabbriche di Careggine, riaffiorano dal lago di Vagli. Ma non si tratta dell’atteso svuotamento del bacino che nel 1944 attirò migliaia e migliaia di turisti in Garfagnana, bensì l’effetto dei cambiamenti climatici e della siccità.
“I resti di Fabbriche di Careggine che riaffiorano dal lago di Vagli sono tutt’altro che una buona notizia – commenta il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani -, come avvenne nel 1994 con lo svuotamento del bacino artificiale che attirò un milione di turisti da tutto il mondo. A causa della siccità di quest’anno il livello si è abbassato drasticamente così come tante riserve idriche in tutta la regione, di cui Vagli è una delle più importanti. Al Bilancino sono invasati 46 millimetri cubi di acqua (carico al 67%), a Montedoglio 36 millimetri cubi (carico al 52%)”.
“Spesso si dà per scontato, ma se siamo arrivati fino a novembre senza razionamenti ai cittadini nonostante le scarse piogge lo dobbiamo alle nostre riserve – precisa Giani -, al grande lavoro di donne e uomini impegnati per la tutela dell’acqua in Toscana, al contrasto agli sprechi e alle opere realizzate dall’estate per mitigare la crisi con investimenti per 4,6 milioni di euro. Per questo continueremo a migliorare la manutenzione della rete e la creazione di invasi, a breve sono previste precipitazioni con l’auspicio che piova senza fare danni”.