Danni alla pavimentazione della piazza, l’artista: “Il mio lavoro distrutto”



Giovanni Malerbi, autore dell’opera danneggiata a Bagni di Lucca: “Un dolore indescrivibile”
“Il mio lavoro distrutto”. È questo il commento dell’artista Gilberto Malerbi dono i danni alla pavimentazione davanti al comune di Bagni di Lucca registrati nella giornata di ieri (8 giugno). Le cause sono ancora tutte da chiarire, ma si parla di dilatazione termica.
Malerbi è l’artista che ha realizzato la pavimentazione della piazza davanti al municipio, una scultura a bassorilievi e mosaico con anche il simbolo del comune di Bagni di Lucca, il suo stemma. Un’opera che è andata distrutta dopo i danni di ieri.


In mattinata l’artista, disperato, aveva attaccato l’amministrazione con un duro post sui social: “La deturpazione è completa! Sono arrabbiatissimo e disperato. La scultura a bassorilievi e mosaico, da me realizzata nella piazza antistante al comune di Bagni di Lucca, dopo il ‘restauro’ realizzato dall’amministrazione comunale si sta sollevando dal suolo e sbriciolando (alcune lastre non sono più in piano), è un disastro. Avete distrutto il mio lavoro! Grazie sindaco per tutto questo dolore. Prima siete intervenuti sull’opera danneggiata modificando il significato dell’opera stessa da me realizzata. Infatti, arrivando dai giardini, l’opera rappresentava il susseguirsi delle comunità lungo il corso del fiume Lima, da Lucchio fino a Fornoli, tutte quante le comunità del nostro territorio”.
“Adesso l’opera è stata stravolta: tagliata, nella parte finale, da una specie di scalino; le mie formelle, le originali, danneggiate e buttate come se si trattasse di semplici scarti, di semplici mattonelle industriali da portare in discarica; le stesse formelle sostituite con tre incerti fregi orribili, copiati dai miei originali, senza mia autorizzazione e poste in maniera sbagliatatissima – attacca l’artista -. Inoltre la formella collocata nella parte finale, con la doppia faccia rappresentante Giano, è lo stemma di Lugliano, non di Fornoli (l’ultima comunità lungo il corso del fiume). Ma voi non lo sapevate, vero? E ve ne siete fregati. Durante i vostri lavori di ‘restauro’ non ho fatto alcuna polemica, ho solo risposto a un post su Facebook dove dicevo che ero a disposizione dell’amministrazione comunale (ovviamente a titolo gratuito) per il ripristino, in maniera decorosa, dell’opera. Non sono stato contattato da nessuno. Io, l’autore, eseguii l’opera rispettando ovviamente le indicazioni della Soprintendenza. Tengo a precisare che il mio compenso, per mia scelta, fu modestissimo, perché per me la soddisfazione e l’orgoglio più grandi stavano nell’onore di lasciare una mia opera così significativa, sul territorio della mia adorata Bagni di Lucca”.
“Io per adesso non sono morto o emigrato in Bolivia, irreperibile per il signor sindaco per il quale non esisto – conclude l’artista -. Sono vivo e non mi trovo in un villaggio irraggiungibile. I miei occhi oggi, purtroppo, vedono uno scempio incomprensibile che mi provoca un dolore forte, indescrivibile!”.