Fuggite sotto i bombardamenti, tre famiglie arrivate a Lucca dall’Ucraina: “Abbiamo avuto paura per i nostri figli”
Sono donne con bambini, il più piccolo ha pochi mesi, e vengono dalla zona di Leopoli
Cinque bambini, il più piccolo di pochi mesi e quattro persone adulte, tre nuclei familiari in tutto. È il primo gruppo di persone che in fuga dall’Ucraina giungono a Lucca. Sono arrivate oggi (9 marzo) nel centro storico dove saranno ospitate nei locali della Misericordia in piazza del Salvatore. Queste persone sono arrivate sul suolo italiano a fine febbraio, in un primo momento hanno trovato alloggio da una sorella che da 13 anni vive a Montecarlo, Oksana Syrotynsica, dove hanno trascorso la quarantena, poi la prefettura ha attivato il percorso di accoglienza straordinaria per spostarle a Lucca. Qui sono state alloggiate in un appartamento recentemente ristrutturato dalla Misericordia.
“Le mie sorelle sono venute in Italia anche perché ho insistito io – racconta Oksana Syrotynsica – perché secondo me era pericoloso rimanere in Ucraina, anche se nella zona da cui provengono la guerra non era ancora arrivata quando sono partite”.
Si tratta di persone originarie della zona di Leopoli, che sono state sfiorate dalla guerra, hanno assistito ai bombardamenti dei primi giorni, ma poi sono state costrette a fuggire per evietare di essere travolte dal conflitto.
“I mariti delle sorelle sono rimasti a combattere, perché, lo sapete, gli uomini altrimenti vengono dichiarati disertori. Mia madre non è voluta venire via, non ha voluto lasciare gli animali, la loro casa. Certo, sono preoccupata”. Poi racconta le esperienze che hanno vissuto i suoi nipoti compreso il bambino di pochi mesi: “I bimbi hanno assistito ai bombardamenti dell’aeroporto della nostra città, sono un po’ traumatizzati, hanno pianto molto e sono ancora stressati, speriamo che ora che sono in Italia, si tranquillizzino. Loro vorrebbero tornare a casa, ma non si sa quando sarà possibile perché temo che Puntin non si fermerà fino che non avrà fatto quello che vuole, ovvero prendere tutta l’Ucraina”.
Queste persone in Ucraina conducevano una vita normale, per altro provengono da una della zone più ricche dello territori, ma sono state costrette a lasciare la casa il lavoro e tutto il resto in pochi giorni.