Appalti “facili” a Vagli, respinto il ricorso della procura contro il Riesame

Resta confermato il termine delle misure cautelari per tutti i 18 indagati
Il procedimento penale a carico di 18 indagati nel cosiddetto “sistema Vagli”, non regge nella fase cautelare davanti ai giudici della suprema corte di Cassazione. La procura aveva infatti proposto ricorso contro la pronuncia del tribunale del Riesame chiedendo di ripristinare la misure cautelari, a vario livello, per le persone coinvolte.
Ma per gli ermellini che hanno dichiarato inammissibile il ricorso degli inquirenti lucchesi: “Ne deriva che risulta oscuro l’oggetto dell’impugnazione e non delimitato il perimetro del controllo rimesso a questa Corte: é, quindi, palese l’assenza di specificità del ricorso e la violazione dell’articolo 581 del codice di procedura penale, che lo destina all’inammissibilità”. Parole lapidarie quelle della Cassazione che convogliano il procedimento in corso verso un prosieguo al momento privo di esigenze di tipo cautelare, a meno di nuove e differenti prove da parte degli inquirenti nel prossimo futuro.
Si legge infatti chiaramente in sentenza: “Il ricorso è inammissibile per assoluta genericità dei motivi. Il ricorso, senza alcun riferimento ai singoli indagati, dei quali non indica neppure i nomi, né ai reati a ciascuno ascritti, rinvia integralmente all’appello allegato, in tal modo abdicando alla doverosa specificità richiesta per l’ammissibilità di ogni impugnazione e rimettendo a questa Corte la ricerca e l’individuazione di detti elementi”.
E ancora: “Il ricorrente, infatti, contesta genericamente la mancanza di motivazione sui punti dedotti nell’atto di appello, senza mai precisarli né censurarli in modo puntuale e senza neppure indicare gli elementi nuovi, acquisti nel corso delle indagini successivamente al rigetto parziale del gip, prodotti al tribunale a sostegno dell’appello in punto di esigenze cautelari: pertanto, il ricorso si risolve in un rinvio integrale, confuso e indeterminato all’atto di appello sia per l’individuazione degli indagati e dei reati loro ascritti, sia dei motivi di censura, non risultando chiarito per quali indagati e per quali capi di imputazione si contesta la mancanza di motivazione in punto di gravità indiziaria, mentre è, invece, certa la contestazione della mancanza di motivazione per tutti gli indagati in punto di esigenze cautelari, sebbene sia lo stesso ricorrente a dare atto dell’esaurimento della vicenda cautelare per il Puglia e per il Turba (per cessata efficacia della misura cautelare) e per il Pandolfo (a seguito di annullamento senza rinvio dell’ordinanza cautelare)”.
Secondo gli inquirenti il sistema era testo a ‘occupare’ tutti i posti chiave per l’assegnazione di lavori e appalti fra scambio di soldi e di favori, Con l’obiettivo di ottenere un guadagno reciproco, sotto forma di denaro o di lavoro, coinvolgendo un’intera struttura comunale. Il procedimento, ancora in fase di indagini preliminari, prosegue e se ne saprà di più nei prossimi giorni ora che è terminata la fase giudiziaria cautelare per tutte le persone coinvolte.