Otto lavoratori licenziati dalla Misericordia di Corsagna, i sindacati chiedono un tavolo di confronto

9 febbraio 2022 | 12:49
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Otto lavoratori licenziati dalla Misericordia di Corsagna, i sindacati chiedono un tavolo di confronto

L’appello: “Va tentata ogni strada possibile per salvare professionalità importanti e stipendi essenziali per la vita delle famiglie”

Licenziamenti alla Misericordia di Corsagna, i sindacati, con una lettera a firma di Michele Massari (Fp Cgil) e Andrea Bacci (Uil Trasporti), chiedono un tavolo di confronto e di gestione delle crisi a regione Toscana, prefettura di Lucca, sindaco di Borgo a Mozzano e ai sindaci della Piana, presidente dell’Unione Comuni della Media Valle, presidente delle associazioni misericordie toscane, Asl e direzione centro per l’impiego di Fornaci.

La Misericordia di Corsagna licenzia 7 lavoratori: “Situazione gravissima”

“Nei giorni scorsi la Misericordia di Corsagna – le parole dei sindacati -, associazione ultracentenaria di pubblica assistenza della nostra Provincia, senza sentire peraltro la necessità di aprire un tavolo di concertazione con le organizzazioni sindacali ha intimato il licenziamento a 8 operatori/ici con mansioni di soccorritore/ice addetti al trasporto sociale e al soccorso di emergenza. Le motivazioni contenute nelle lettere di licenziamento sono da riferire ad insostenibilità economica dell’attività di trasporto e soccorso. Precedentemente la stessa sorte era toccata a 3 operatrici della Croce Rossa di Villa Basilica seguita alla decisione di liquidare la locale sezione. Undici lavoratrici/ori da anni impegnati/e in un’attività altamente qualificata, in un servizio pubblico essenziale, liquidate con una comunicazione formale, in periodo di massimo impegno, dovuto alla pandemia. Crediamo tutto ciò non possa avvenire nell’indifferenza generale e soprattutto senza tentare ogni strada possibile per salvare professionalità importanti e stipendi essenziali per la vita delle famiglie. A questo va aggiunto che forse, a fronte di tante difficoltà che stanno emergendo nella gestione delle pubbliche assistenze nella nostra provincia, sarebbe il caso di aprire una riflessione più ampia di tenuta di un settore che tocca tutti in prima persona. Certi che vorrete convocare quanto prima un tavolo di confronto e di gestione delle crisi”.