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Peste suina africana, è allarme: l’Asl anticipa la chiusura delle macellazioni domiciliari

19 gennaio 2022 | 13:05
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Peste suina africana, è allarme: l’Asl anticipa la chiusura delle macellazioni domiciliari

A causa dell’aumento dei casi al confine tra Lucca e Massa Carrara la stagione finirà il 15 febbraio

Il servizio veterinario della Asl Toscana nord ovest ha deciso di anticipare al 15 febbraio la chiusura della stagione delle macellazioni domiciliari dei suini per autoconsumo in provincia di Lucca, di Massa e Carrara a causa dell’aumento dei casi di Peste suina africana riscontarti nelle zone di confine.

Peste suina, attenzione alta anche in Toscana

“Per identificare situazioni a rischio e per effettuare campionamenti su animali morti o sintomatici – spiegano dal servizio veterinario della Asl Toscana nord ovest – abbiamo attivato l’unità di crisi per le emergenze epidemiche veterinarie, che si raccorda con la unità di crisi regionale, e avviato le attività di rafforzamento della sorveglianza negli allevamenti suini semibradi e sulle popolazioni di selvatici. Per contenere la diffusione della malattia è importante controllare la movimentazione degli animali; mettere in atto tutte le misure possibili per evitare che la popolazione di cinghiali possa venire a contatto e nutrirsi con rifiuti potenzialmente infetti, ovvero con carni e prodotti a base di carne di suidi (suini e cinghiali) infetti; evitare che i suini di allevamento entrino in contatto con la popolazione di cinghiali selvatici; effettuare tutti i riscontri diagnostici sugli animali morti o sintomatici”.

Il primo caso di peste suina africana è stato diagnosticato il  7 gennaio scorso su un cinghiale trovato morto a Ovada, altri casi sono stati segnalati in altri comuni del Piemonte e della Liguria, rispettivamente nelle province di Alessandria e Genova, significativamente vicini al confine nord ovest della Regione Toscana. In Italia la malattia era presente unicamente in Sardegna, dove negli ultimi anni si era registrato un costante e netto miglioramento della situazione epidemiologica. Il virus riscontrato in Piemonte è geneticamente diverso da quello che circola in Sardegna, e corrisponde al virus che si rileva in Europa da alcuni anni. La peste suina africana è una malattia virale dei suidi (suini e cinghiali), solitamente letale in pochi giorni.

Questa malattia pur non colpendo l’uomo, ha gravi ripercussioni socio-economiche nei Paesi in cui è diffusa, decimando rapidamente le popolazioni dei cinghiali e dei suini di allevamento, precludendo le esportazioni di carni suine e prodotti a base di carne dai territori colpiti. Essendo una malattia di difficile contenimento per la quale non esistono vaccini né cure la Psa si diffonde principalmente attraverso movimentazioni, contatti con popolazioni di cinghiali infetti e con carni o prodotti a base di carne di animali infetti (compresi prosciutti e insaccati ancorché stagionati).