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Pronto soccorso a rischio: solo nell’Asl Toscana nord ovest mancano oltre 100 medici

17 novembre 2021 | 22:01
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Pronto soccorso a rischio: solo nell’Asl Toscana nord ovest mancano oltre 100 medici

Oggi flash mob a Roma, dove ha partecipato anche una delegazione di Pisa

Pronto soccorso in crisi in Toscana, come in tutta Italia. Nella sola Asl Toscana nord ovest mancano oltre 100 medici.

“All’ospedale Versilia va bene perché siamo ancora molto uniti – la voce di chi lavora al nosocomio di Lido di Camaiore – ma siamo stanchi di essere trattati male dai cittadini che ci vedono come tuttofare a disposizione anche per le urgenze minori risolvibili altrove”. Proprio al Versilia a breve andranno in pensione tre medici, ma al momento non sono previste assunzioni con ricambi generazionali.

I medici hanno organizzato un flash mob a Roma,dove ha partecipato anche una delegazione di sanitari in servizio a Pisa, a Cisanello.Iniziativa questa del Simeu, società italiana medicina d’emergenza-urgenza.

“Protestiamo  – spiegano – non perché ci venga aumentato lo stipendio o per qualche benefit –. Svolgiamo un bellissimo lavoro e siamo fieri di farlo, ma vogliamo comunicare che i pronto soccorso e il 118 sono a rischio estinzione per i continui tagli. 4mila medici e 10mila infermieri in meno rispetto alle necessità attuali”.

La motivazione della protesta è la volontà di continuare a garantire ai pazienti una medicina di alto livello, per la salute di tutti: “La medicina di emergenza-urgenza – precisano – è una specialità che deve essere riconosciuta nel suo ruolo per le specifiche competenze. La perdita di professionisti ha ormai raggiunto i massimi livelli storici e oggi si è molto vicini a compromettere, in maniera decisiva, la qualità dell’assistenza offerta, peggiorando il livello di rischio clinico per la salute dei cittadini. Nella realtà dei fatti possiamo affermare che siamo di fronte alla concreta possibilità di un fallimento che si ripercuote su tutto il sistema sanitario nazionale”.

Molti i medici che fuggono dal pronto soccorso per i rischi anche di denunce, scegliendo ambiti lavorativi diversi.

La richiesta alla politica, e al ministero della salute è di permettere ai pronto soccorso di fare bene il loro lavoro e ai cittadini l’educazione di capire che è un momento difficile: “Chi va al pronto soccorso non va a fare la spesa”