Cinghiali e danni a Benabbio, il comitato: “Sp 55 in balia degli ungulati, adesso basta”

I cittadini alzano la voce: “Rappresentano un pericolo per la circolazione. Va varata una norma che consenta l’apertura della caccia a questi animali, tutti i giorni per un anno intero”
“Il problema cinghiali è ormai di portata nazionale e quindi non fa più notizia, ma credo che il ‘caso Benabbio’ debba essere portato all’onore della cronaca per sfociare in una proposta che contribuisca a trovare una soluzione”. Inizia così l’appello del portavoce del comitato Sp 55, che chiede un intervento per risolvere la problematica legata ai cinghiali a Benabbio.
“La presenza di cinghiali e altri animali all’interno del paese è un fatto conclamato – afferma -. Non esiste né orto né giardino che sia sfuggito alla distruzione. Gli agricoltori hanno perso i loro raccolti con conseguente danno economico e insieme ai proprietari dei giardini si sono rassegnati e sfiduciati non ripristinano più i terreni; in considerazione che si tratta di aree frequentate da persone, compresi i bambini, la cosa è molto preoccupante”.
“Oltre a questo c’è un altro problema: la Sp 55, nel tratto Bagni di Lucca-Benabbio, è completamente in balia di questi ungulati e questo rappresenta un pericolo per la circolazione – l’allarme del comitato -. La strada, ultra centenaria, con muri a monte ‘a secco’ orgoglio dei nostri antenati, esperti in questa tecnica di costruzione (da Benabbio partivano anche per la Corsica per fare questi muri) sono quasi distrutti. Ogni giorno terra e sassi cascano sulla carreggiata e nelle zanelle, con pericolo per le macchine e i molti ciclisti che vi transitano. La Provincia è già intervenuta una volta per rimuovere i detriti, ma non per ripristinare i tratti di muro cascato (rammento che in Italia e all’estero questo tipo di costruzione è tutelata) per cui dopo una settimana si è ripresentata la stessa situazione, se non addirittura peggiorata”.
“Ora è il momento di dire basta! Tutti i sindaci della provincia di Lucca, i presidenti delle Province, i presidenti delle varie organizzazioni interessate (Confagricoltura, Coldiretti, eccetera) uniscano le forze per fare una forte pressione alla regione Toscana affinchè venga varata una norma che consenta l’apertura della caccia a questi animali, tutti i giorni per un anno intero, per arrivare a una selezione efficiente. Alla fine di tale periodo sarà necessario monitorare la situazione e muoversi di conseguenza. Per ultimo voglio ricordare che incidenti stradali causati da questi animali sono già avvenuti arrecando danni notevoli e purtroppo anche dei morti”.