Demolizione e ricostruzione del ponte della Tambura, approvato il progetto definitivo da 2,3 milioni

La gara di appalto prevista per il 2022. Ecco i dettagli dell’intervento
Passi avanti verso la demolizione e ricostruzione del ponte della Tambura di Vagli. La provincia di Lucca, infatti, ha approvato il progetto definitivo da 2,3 milioni di euro redatto dallo Studio Maffeis Engeenering Spa.
Il progetto prevede l’adeguamento del ponte esistente mediante un totale rinnovo dell’impalcato. Questo sarà realizzato con cassoni in acciaio e soletta superiore in cemento armato per una larghezza di 11 metri organizzati con due corsie ai lati protette di 1,50 metri e una parte centrale per il transito dei veicoli di larghezza di 9,50, conforme con la carreggiata della categoria F2 (locale ambito extraurbano). I prossimi passaggi saranno il progetto esecutivo e la gara di appalto prevista per il 2022.
Il progetto
“Il ponte della Tambura in comune di Vagli di Sotto risale agli anni ’50 del secolo scorso – si legge nella relazione – ed è stato oggetto nel corso degli anni di interventi di manutenzione più o meno incisiva fino alla data odierna in cui si ritiene che la struttura abbia raggiunto il suo fine-vita e necessiti un completo rinnovamento. Nel secondo semestre del 2019 sono state eseguiti sopraluoghi e analisi in modo da definire i carichi utili della struttura dopo dieci anni dall’ultimo intervento manutentivo. I risultati hanno evidenziato un aggravamento preoccupante della capacità statica della struttura con lesioni ai dispositivi di vincolo; corrosione diffusa alle armature di precompressione e calcestruzzo ammalorato in ampie zone dell’impalcato e delle pile. In considerazione della tipologia costruttiva e dell’età della struttura è stata ritenuta raggiunta la soglia di fine vita strutturale con la necessità di un completo rinnovo della struttura, confermando ancora una volta le conclusioni dell’intervento di riparazione locale del 2010. Per i motivi sopra citati al momento della stesura della presente relazione il ponte è completamente interdetto al traffico”.

“Da un punto di vista funzionale il tracciato deve rimanere invariante – prosegue la relazione -, così come da un punto di vista paesaggistico deve rimanere invariante l’aspetto architettonico dell’opera che rappresenta un elemento caratterizzante della valle come riportava un parere della commissione paesaggistica del comune di Vagli di Sotto in occasione dell’esame del progetto di rinforzo dell’anno 2010. Da un punto di vista strutturale, come si evince dall’analisi dello stato di conservazione dell’opera, la parte di impalcato è certamente compromessa e deve essere in ogni caso demolita e ricostruita, mentre le sottostrutture potrebbero, in particolare spalle e fondazioni, costituire una base di partenza per un progetto di adeguamento. Si è quindi approfondita la convenienza della demolizione con tecniche di esplosione controllata sia dell’impalcato sia delle pile (queste ultime non erano oggetto di demolizione nel progetto preliminare). I risultati hanno evidenziato come la demolizione totale sia tecnicamente ed economicamente vantaggiosa rispetto alla demolizione selettiva del solo impalcato. Essendo infatti il ponte attualmente in condizioni critiche, la demolizione selettiva del solo impalcato risulta significativamente più onerosa di quanto originariamente previsto nel progetto preliminare dovendo accedere all’impalcato in sicurezza e quindi senza poter utilizzare mezzi o attrezzature. Ai fini della sicurezza sarebbero infatti necessari strumenti meccanici di demolizione che garantiscano al contempo di non danneggiare le sottostrutture e pertanto l’operazione di demolizione del solo impalcato comporterebbe quindi una procedura più attenta con tecniche specifiche di esecuzione atte a mettere in sicurezza la zona di lavoro”.

“Sulla base delle considerazioni sopra citate – si legge nella relazione -, il costo della demolizione del solo impalcato risulta essere significativamente maggiore rispetto alla previsione economica stimata a ponte accessibile ivi compreso il tempo di esecuzione. L’operazione di smantellamento del solo impalcato nelle condizioni attuali è stata stimata maggiore di circa il 60% rispetto alla previsione economica originaria ed il tempo di esecuzione risulta essere di circa 3-4 mesi superiore alla demolizione controllata con microcariche dell’impalcato e delle pile. Al vantaggio economico si unisce una migliore performance strutturale delle pile realizzate ex-novo. Pertanto, il progetto definitivo prevede la demolizione e la fedele ricostruzione dell’impalcato e delle pile esistenti, adeguando le fondazioni e le spalle esistenti. Il nuovo impalcato sarà realizzato con cassoni in acciaio e soletta superiore in c.a. per una larghezza totale di circa 9,50 metri organizzati con una corsia a lato protetta, della larghezza netta di 1,50 metri e una parte carrabile per il transito dei veicoli di larghezza di 6,50, corsia di 2,75 metri e banchina di 0,50 metri, conforme con la carreggiata della categoria F, locale ambito urbano/extraurbano, limitando la corsia a lato ad una sola unità visto il traffico pedonale e ciclabile atteso. Il nuovo impalcato in acciaio-cls sismicamente isolato sulle pile rappresenta un netto miglioramento rispetto all’attuale in calcestruzzo con riduzione delle azioni sismiche trasmesse alle pile ricostruite ex-novo e alle fondazioni. A seguito delle valutazioni a riduzione del carico, per le fondazioni si prevede il loro completo riutilizzo attraverso una manutenzione di consolidamento per mezzo di alcuni micropali con conseguente riduzione dei costi d’intervento”.