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Famiglia fuggita dalle persecuzioni a Kabul accolta in Valle del Serchio

2 settembre 2021 | 10:52
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Famiglia fuggita dalle persecuzioni a Kabul accolta in Valle del Serchio

Due genitori con i figli piccoli si trovano in una struttura grazie a cooperativa e Comune

Dopo un lungo viaggio in autobus durato più di 14 ore, le prime famiglie provenienti dall’Afghanistan grazie ai ponti aereo effettuati dai nostri militari che operavano a Kabul ma non solo, sono giunte in Toscana e, una delle quali, anche nella Valle del Serchio. Tra i primi arrivi in provincia di Lucca, grazie ad una rete di volontari e solidarietà che ha accolto a braccia aperte una famiglia fuggita dal clima di terrore innescato dalla presa del potere da parte dei talebani.

La cooperativa Solidarietà e Sviluppo, con sede principale a Bagni di Lucca e con il suo presidente Alessandro Ghionzoli, non poteva restare insensibile all’invito della Prefettura di Lucca ad essere “accoglienti e solidali” con chi scappava dalla guerra, dalla dittatura e dalla prospettiva di un futuro che dire nero è solo usare un eufemismo.

Così, in accordo con l’amministrazione di Coreglia e il suo sindaco, la cooperativa ha messo a disposizione un appartamento per una famiglia composta da padre, madre e due bambini piccoli che sono riusciti a portare dall’Afghanistan solo un trolley e qualche busta di abiti.

In questo modo, grazie alla Prefettura di Lucca e ai carabinieri che hanno tenuto sempre sotto controllo la situazione, all’Asl che ha verificato la perfetta abitabilità dell’appartamento, all’amministrazione locale che ha dato il proprio benestare e, soprattutto, grazie all’impegno profuso ben oltre l’orario canonico dai dipendenti della cooperativa alcuni dei quali, in tarda serata, si sono recati al punto di incontro al casello di Firenze nord per accogliere la famiglia che era stata accompagnata da un pulman della Cri, è stato possibile offrire ospitalità alla famiglia.

“Naturalmente – spiegano gli operatori -, l’auspicio della Cooperativa che opera spesso in coordinamento con l’associazione Partecipazione e Sviluppo anch’essa di Bagni di Lucca, è che a tutti questi profughi afghani venga concesso presto lo status di rifugiato da parte del nostro Ministero dell’Interno affinché possano ri-cominciare da subito una nuova vita inseriti nel nostro contesto sociale”.