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Fallimento Serchio Verde Ambiente, non ci fu nessuna responsabilità dei Comuni

21 agosto 2021 | 14:45
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Fallimento Serchio Verde Ambiente, non ci fu nessuna responsabilità dei Comuni

Anche la Corte d’Appello respinge il ricorso di una società che aveva chiesto il risarcimento della quota investita nell’azienda di smaltimento rifiuti

Gestione dei rifiuti urbani, nessuna responsabilità giudiziaria per i 15 Comuni lucchesi, tra la Mediavalle e la Garfagnana, nel fallimento della Serchio Verde Ambiente. Anche la corte d’Appello di Firenze ha rigettato il ricorso di Sta Spa che pretendeva mezzo milione di euro di risarcimento.

La Sta Spa, ora confluita nel colosso dei rifiuti Unieco holding ambiente, già nel 2018 si era vista rigettare le sue istanze dal tribunale fiorentino, competente per la sezione specializzata in materia di impresa, ora respinte anche in secondo grado. Sullo sfondo le molteplici vicende legate alla gestione dei rifiuti. La società aveva chiamato in causa sia la Serchio Verde Ambiente Spa in liquidazione sia i Comuni di Barga, Camporgiano, Careggine, Castelnuovo di Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fosciandora, Gallicano, Minucciano, Molazzana, Piazza al Serchio, Castiglione di Garfagnana, Sillano Giuncugnano, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana e Villa Collemandina, ritenendo le amministrazioni “colpevoli” in quota parte del fallimento e della perdita di denaro nell’investimento iniziale.

Le condizioni patrimoniali di Serchio Verde Ambiente erano già critiche nel 2010 allorquando la società di revisione propose di adottare il piano industriale di potenziamento dell’impianto di termo valorizzazione oppure di incrementare la tariffa a carico dei Comuni per poter arrivare alla copertura dei costi del servizio; tuttavia i soci, dopo ripetuti rinvii, non hanno approvato nessuna di queste due proposte, optando per una soluzione-tampone che non risolveva la crisi strutturale. Le perdite sono quindi aumentate nel corso degli anni costringendo la società a ripetute riduzioni di capitale ed infine in data 9 luglio 2014 è stato deliberato lo scioglimento e la liquidazione della società contestualmente all’approvazione del bilancio del 2013, che registrava una perdita totale pari a euro 3.322.539,00 euro; con la conseguenza che l’investimento iniziale di Sta Spa (acquisto del 5,93% delle azioni al prezzo di euro 516mila euro) era andato definitivamente perduto.

La parte attrice ha dunque chiesto “la condanna dei Comuni convenuti, in solido e/o ciascuno per quanto di ragione, al risarcimento del danno pari alla somma di 516mila euro più interessi o a quella di giustizia”. Nel merito i Comuni convenuti hanno sostenuto la carenza dei presupposti per l’esercizio dell’azione, deducendo l’inesistenza di un’attività di direzione e coordinamento esercitata dai Comuni sulla società controllata, sostenendo l’assoluta mancanza di prova di un accordo tra i Comuni, le cui amministrazioni sono espressione di schieramenti politici diversi ed essendo anzi molto spesso emersi forti contrasti tra gli enti pubblici in ordine alla gestione di Serchio Verde Ambiente.

Il tribunale, istruita la causa solo in via documentale, ha ritenuto infondata l’eccezione di prescrizione ma ha rigettato nel merito la domanda, condannando la parte attrice alle spese processuali, ritenendo non dimostrato un accordo dei Comuni soci volto a condizionare la gestione di Serchio Verde Ambientea vantaggio di loro stessi e con danno per la società partecipata. Ora nei giorni scorsi anche la corte d’appello ha emesso sentenza sfavorevole nei confronti della Sta Spa: “La Corte, definitivamente pronunciando, così dispone: rigetta l’appello e, per l’effetto, conferma la sentenza appellata del tribunale di Firenze pubblicata il 29 ottobre del 2018; condanna la parte appellante al pagamento delle spese del presente giudizio sostenute dagli appellati, che si liquidano nella somma di euro 21mila per compensi di avvocato, oltre al 15 per cen to per spese forfettarie”.

Già in primo grado la società appellante era stata condannata a 54500 euro di spese processuali e compensi professionali.