Didattica a distanza e trasporto scolastico, gli enti locali incontrano la Regione: le possibili soluzioni

Sul tavolo la proposta di attenzione ai territori, alle disuguaglianze e specifici interventi di prevenzione e sanità
“La fase attuale e i prossimi mesi richiedono la massima collaborazione e condivisione di tutto il sistema pubblico – Regione, Province, Città metropolitana e Comuni – per scongiurare problemi di tenuta sociale messa a dura prova da questa emergenza”. Così il presidente dell’Upi Toscana Luca Menesini in apertura all’incontro sulla situazione delle scuole in Toscana con il presidente della Regione Eugenio Giani, l’ufficio scolastico regionale, l’Upi e l’Anci.
“Nel manifestare tutti i dubbi per una misura unica complicata e poco comprensibile e nel fare gli auguri di buon lavoro alla Regione – ha detto Menesini – che con questo primo incontro avvia con il piede giusto il percorso di condivisione, prego di valutare attentamente e affrontare il tema della connettività dei territori e delle condizioni socio-economiche delle famiglia che rischiano di creare e allargare le disuguaglianze in Toscana. È evidente che il ricorso massiccio alla didattica a distanza presuppone l’esistenza di condizioni di partenza e opportunità uguali per tutti“.
Per Menesini la Regione e gli enti locali devono proseguire il lavoro avviato con la prima ondata per il sostegno alle famiglie e nella fase attuale deve essere assicurata la massima valorizzazione dell’autonomia scolastica e la presenza di indicazioni univoche in merito a tutti gli aspetti interpretabili delle norme.
Per Upi Toscana è poi intervenuto il presidente delegato alla scuola di Upi Toscana Francesco Puggelli.
“Prima di tutto – questo il suo commento – mi preme sottolineare l’ottima collaborazione che da subito è stata avviata con il presidente Giani e con la nuova giunta della Regione Toscana con la quale condivideremo e porteremo avanti l’importante lavoro fin qui fatto in merito alle scuole. Personalmente credo che, a fronte di una decisione, quella dell’ultimo decreto, che vede spalmare indiscriminatamente la didattica a distanza al 75% su tutto il territorio nazionale, sia giusto prendere in considerazione anche altre misure, proprio tenendo conto della situazione epidemiologica locale”.
“Non dobbiamo infatti dimenticarci – prosegue Puggelli – che questa è una emergenza di natura sanitaria e come tale deve essere trattata, dobbiamo dunque guardare prima di tutto al dato effettivo e alla situazione reale. La didattica a distanza al 75% fa saltare il principio di differenziazione sulla base delle evidenze epidemiologiche. Gli interventi adesso devono essere chirurgici e non massivi e tener conto degli investimenti che sono stati fatti in preparazione all’apertura dell’anno scolastico e di ciò che sta succedendo adesso nelle scuole toscane, che sono luoghi, torno a ripeterlo, sicuri proprio per come ci siamo preparati negli scorsi mesi. Adesso, nel nostro territorio, abbiamo la possibilità di poter progettare un sistema che contempli da un lato presìdi sanitari nelle scuole e dall’altro test diagnostici rapidi dedicati. Questo ci darebbe un vantaggio in termini di rapidità e ci permetterebbe di dare una svolta alla diffusione del contagio nelle scuole”.
“Per domattina (27 ottobre, ndr) – conclude Puggelli – è convocata la cabina di regia scolastica, dove discuteremo le misure da mettere subito in atto anche relativamente al trasporto scolastico. Abbiamo davanti tre settimane cruciali in cui lavoreremo alla proposta che ho fatto negli scorsi giorni al neo assessore Bezzini non solo sui presìdi sanitari scolastici, ma anche sulle corsie preferenziali per i test e tutte quelle misure che consentiranno di garantire la sicurezza nelle scuole e arrivare a fine mese preparati. La Regione Toscana ha gli strumenti per affrontare l’epidemia e vogliamo avere la possibilità di metterli in campo”.
La possibile soluzione
La Regione Toscana, prima Regione in Italia, va verso la riduzione al 50% della capienza dei bus per garantire un maggiore standard di sicurezza anti Covid a studenti e lavoratori. Ad annunciarlo l’assessore regionale, Stefano Baccelli.
“Con un ulteriore stanziamento di 4 milioni di euro – dice l’assessore – che si va a sommare ai 3 milioni già destinati a fine agosto, la giunta regionale ha scelto di continuare a potenziare con servizi aggiuntivi, anche attraverso il ricorso a 200 bus turistici ed Ncc aggiuntivi, il trasporto pubblico scolastico, in modo da garantire un maggiore distanziamento tra gli studenti e contribuire a limitare la diffusione del Covid-19″.
“Grazie a questo investimento nei 200 bus aggiuntivi – prosegue – ed a un corretto e ben coordinato impiego della didattica a distanza prevista dal nuovo decreto, in Toscana è possibile raggiungere l’obiettivo della riduzione ad un effettivo 50 per cento della capienza dei bus, così da migliorare drasticamente il livello di sicurezza del trasporto pubblico locale per tutti gli utenti”.
“Grazie ai 3 milioni che la Toscana aveva stanziato con delibera a fine agosto – conclude – è stato finanziato fino ad oggi il lavoro di circa 200 bus mezzi, tra bus privati ed Ncc, per un totale di oltre 600 corse aggiuntive al giorno. I 4 milioni stanziati oggi serviranno per sostenere questo stesso livello di servizio aggiuntivo nel prossimi mesi”.