Rimborsi, i professionisti scrivono ai ministri: “Anche noi ammessi al bando ‘Impresa sicura’”

La lettera inviata dalla commissione a Nunzia Catalfo e Stefano Patuanelli
Un rimborso per le spese sostenute per dispositivi di protezione individuale. Anche i professionisti chiedono di poter essere ammessi al bando ‘Impresa sicura’ con cui il governo offre alle aziende la possibilità di chiedere una restituzione delle cifre indispensabili alla messa in sicurezza per la ripartenza delle attività.
La commissione regionale dei soggetti professionali ha così scritto oggi (11 maggio) ai ministri del lavoro Nunzia Catalfo e dello sviluppo economico Stefano Patuanelli per segnalare quella che ritengono una “disparità di trattamento”. Il decreto, infatti, prevede un rimborso per le spese fatte per contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 solo per le imprese iscritte all’apposito registro.
“ La norma – si legge nella lettera che porta la firma dei due vice presidenti per le professioni ordinistiche, Sandra Vannoni e per quelle regolamentate, Franco Pagani – limitando alle imprese il beneficio, entra in contrasto con gli indirizzi europei, recepiti dalla legislazione italiana, che equiparano i professionisti alle imprese nell’accesso agli interventi di sostegno. A tal riguardo, ci preme ricordare che Regione Toscana, prima di altre regioni in Italia, ha allargato la partecipazione dei professionisti ai bandi, un tempo riservati alle imprese, eliminando il requisito dell’iscrizione al registro delle imprese che, invece, viene richiesto per l’accesso al bando in oggetto”.
La commissione sottolinea la necessità e l’urgenza di un intervento dei ministri per rimuovere “l’ostacolo che impedisce al sistema professionale l’esercizio pieno del diritto universale alla sicurezza”. Il consigliere del presidente Rossi per il lavoro Gianfranco Simoncini, che segue i lavori della commissione, sottolinea come la Regione sostenga la richiesta delle categorie professionali, auspicando che ad essa venga data una risposta positiva.