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Cronaca
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I sindacati: “Covid-19, controlli anche nelle cliniche private”

10 marzo 2020 | 12:00
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I sindacati: “Covid-19, controlli anche nelle cliniche private”

Le sigle si rivolgono al prefetto: “Devono essere compiute verifiche approfondite”

Controlli serrati nelle strutture sanitarie private per verificare il rispetto delle misure di sicurezza previste dalle ultime disposizioni nazionali. Lo chiedono con urgenza i sindacati le segreterie dei sindacati Fp Cgil,  Uil Fpl e Fisascat Cisl nella provincia di Lucca con una lettera inviata al prefetto, all’azienda Asl Toscana nord ovest, ai Comuni della Piana di Lucca, della Valle del Serchio e ai Comuni della Versilia.

“Il punto è chiaro – sostengono le sigle -: non esistono solo le strutture sanitarie pubbliche su cui vigilare ma ce ne sono tante altre, pubbliche in appalto a soggetti terzi o completamente private rispetto alle quali il monitoraggio del rispetto delle disposizioni di legge non può essere certo meno restrittivo per limitare il diffondersi del contagio da coronavirus Sars-CoV-2″.

Un appello diretto in prima battuta la prefetto, come rimarca il segretario della Fp Cgil, Michele Massari: “Abbiamo fiducia che, in quanto rappresentante diretto del governo sul territorio, il Prefetto chiederà tutte le verifiche del caso su tutte quelle che sono le residenze sanitarie assistenziali, i centri diurni, le strutture riabilitative e psichiatriche, quelle educative, i servizi domiciliari e tutte le case di cura private nel territorio lucchese. Le disposizioni adottate in ambito sanitario dal governo per il contenimento del CoVid19 non possono essere applicate solo nel pubblico e poi disattese là dove la gestione è privata perché si rischia di mandare in tilt l’intero sistema”.

“Abbiamo raccolto le preoccupazioni degli operatori che lavorano nelle strutture socio sanitarie  in appalto o private – prosegue il segretario Uil Fpl, Pietro Casciani- e chiediamo di estendere i controlli perché con la sicurezza e la salute non si possono applicare due pesi e due misure. I dispositivi di protezione individuale e collettivi devono essere presenti anche nelle strutture private così da riuscire  a bloccare la diffusione del virus permettendo agli operatori di lavorare in tranquillità la sicurezza prima di tutto”.