Da Bagni di Lucca a Careggine: sono 5 i comuni della Valle dove il cellulare non prende

La Regione: “Il problema va risolto”
La Valle del Serchio è un luogo magico e ricco di bellezze, ma in alcuni paesi telefonare con un cellulare può diventare davvero complicato e navigare su internet con uno smartphone ancora di più. Territori con poco segnale, a volte completamente ‘al buio’. “Un problema” sottolinea l’assessore alla presidenza e al rapporto con gli enti locali, Vittorio Bugli. Sono 5 i comuni della Valle del Serchio che hanno frazioni con problemi di segnale: Bagni di Lucca, Careggine, Coreglia, Minucciano e Pescaglia.
Ecco le località nel dettaglio. Montefegatesi e Orrido di Botri a Bagni di Lucca; località Isola Santa a Careggine; la frazione di Tereglio nel comune di Coreglia Antelminelli; Gorfigliano, Verrucolette, località Foresto, Agliano e Gramolazzo per il comune di Minucciano; la piccola frazione di Vetriano per il comune di Pescaglia.
La risposta della Regione Toscana. “La Regione su questo non ha competenze – spiega Bugli -. E’ un caso diverso dalla fibra ottica per la quale abbiamo potuto investire in prima persona nei territori dove il mercato non investe”. Sulla fibra ottica la Regione Toscana è potuta intervenire per realizzare una infrastruttura pubblica che vale duecento milioni e della quale potranno godere anche i borghi e i paesi più isolati. Sulla telefonia mobile la Regione non può mettere a disposizione risorse del bilancio. “Anche se non abbiamo competenze – annuncia Bugli – vogliamo però interessarci assieme ad Anci Toscana (l’associazione dei comuni ndr) di quei territori dove telefonare e usare lo smartphone diventa impossibile. Vogliamo spingere i gestori a farsene carico e a tale scopo chiederemo subito un incontro per chiedere di intervenire in questi territori già ampiamente monitorati, crediamo, dai soggetti gestori”.
PescagliaUn primo elenco di comuni con frazioni dove il cellulare non prende ha provato a farlo Uncem nazionale, l’Unione dei comuni montani, anche se il disagio non riguarda solo la montagna. Sarebbero 1220, secondo la ricerca effettuata, i comuni con problemi di segnale in tutta Italia: trentasette in Toscana. Ma è probabilmente un censimento per difetto. I dati dei gestori si basano infatti sulla copertura per popolazione, che oggi arriva in Italia fino al 95 per cento di abitanti. Ma il 5 per cento che rimane fuori vive e si distribuisce nel 15 per cento del territorio nazionale e poiché si tratta di telefonia mobile il dato non è irrilevante.
“Abbiamo incontrato sindaci ed amministratori di quei territori nei giorni scorsi – dice Bugli – Vogliamo costruire un percorso assieme a loro. Vogliamo anche capire se ci siano elementi per agire con il massimo della decisione anche da un punto di vista legale, oltre che con ogni tipo di iniziativa politica: nei consigli comunali e in quello regionale, chiedendo pure sostegno al governo e al parlamento. Da un po’ di tempo – prosegue l’assessore – riceviamo segnalazioni e non notiamo miglioramenti. Non è possibile che nel 2019 in oltre un settimo dei comuni toscani, in tutto o in parte, non si possa telefonare con il cellulare. Servono piani concreti di investimento”.
Nei quarantadue comuni toscani che segnalano disagi ci sono zone completamente ‘al buio’ ed altre dove il segnale arriva a sprazzi o è debolissimo: un problema per chi ci vive ma anche per lo sviluppo turistico e economico di quei territori, per le aziende ma anche per la sicurezza. Molti operatori già propongono il 5G, l’ultima frontiera delle telefonia mobile che consente uno scambio di dati ancora più veloce, ma ci sono aree dove ancora non arriva il 4G. I quarantadue comuni attraversano tutte e dieci le province: nessuna è esclusa. Se a Prato e a Livorno i casi segnalati sono però solo uno (Montepiano nel comune di Vernio, dove la copertura è limitata a due gestori, e Suvereto, che presenta problemi diffusi), se a Pisa solo due comuni parrebbero avere problemi (Crespina Lorenza e Castelfranco di Sotto), maggiore è la concentrazione a Lucca e a Massa-Carrara (sette comuni per ciascuna province) ma anche nella città metropolitana di Firenze (sei comuni) e a Siena (altrettanti). “Ampliaremo la mappatura del territorio già a disposizione – conclude Simone Gheri per Anci – Vogliamo muoverci tutti insieme così come facemmo nei confronti di Poste quando annunciò la chiusura degli uffici postali nei piccoli comuni. Attiveremo anche Anci nazionale, determinati ad avere interventi a favore dei tantissimi piccoli comuni disagiati e che avrebbero bisogno invece di opportunità per rilanciare lo sviluppo e contrastare lo spopolamento”.