Chiedono indietro i soldi dati all’ex genero per estinguere un prestito: per il giudice era una donazione

Dopo la separazione dei coniugi la vicenda è finita in tribunale ma la domanda di restituzione dell'indebito è stata respinta

Estinguono a proprie spese un debito di oltre 15mila euro per un prestito dell’ex genero, che all’epoca dei fatti aveva perso il lavoro, poi al momento della separazione dei coniugi richiedono indietro la somma.

La questione è finita in tribunale davante al giudice Giacomo Lucente. L’uomo portato in giudizio per la restituzione del presunto indebito ha replicato, alla richiesta di rifondere la somma, che l’estinzione del mutuo sarebbe stato un regalo che i genitori della ex moglie avrebbero fatto per la nascita del nipote. Inoltre, secondo il convenuto, la somma non poteva essere chiesta indietro visto l’obbligo di concorso nel mantemimento dei nipoti posto a carico dei nonni e anche per il fatto che l’uomo avrebbe realizzato in favore dei due coniugi alcuni lavori edilizi, di cui in giudizio ha quindi chiesto il pagamento o la compensazione con le eventuali somme dovute agli attori.

Secondo il giudice nessuna prova, però, sarebbe stata portata in giudizio sul titolo per cui il denaro sarebbe stato dato all’uomo. Se, insomma, si trattasse di un prestito o di una donazione. Si tratterebbe, comunque, di una donazione di modesta entità viste le disponibilità finanziare dei ‘nonni’ la cui restituzione, peraltro, sarebbe stata chiesta solo dopo la morte di uno dei suoceri e dopo l’interruzione del matrimonio.

Il giudice ha così respinto la domanda di restituzione della somma, ma anche quella riconvenzionale del convenuto di pagare i lavori edilizi fatti all’immobile. Ciascuna delle parti dovrà provvedere al proprio pagamento delle spese legali e di giudizio.

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