Tumori alla testa e al collo, 33 nuovi casi da inizio anno

I pazienti seguiti dal gruppo oncologico multidisciplinare: centinaia le prese in carico

E’ fondamentale il ruolo del Gom – gruppo oncologico multidisciplinare nella gestione dei pazienti affetti da tumore testa-collo, che rappresenta il settimo cancro più comune in Europa (anche 150mila nuovi casi diagnosticati ogni anno, la metà di quello del polmone, ma due volte più comune di quello del collo dell’utero). In Italia i tumori della testa-collo rappresentano il 3% del totale, con una incidenza di circa 18 nuovi casi l’anno ogni 100 mila abitanti e una preoccupante tendenza in aumento.

A Lucca i dati delle visite multidisciplinari effettuate evidenziano, a fronte dei nuovi casi oncologici, un numero molto alto di pazienti che vengono controllati nel follow-up, alla presenza di tutti gli attori del Gom testa-collo dell’ambito lucchese dell’Asl Toscana nord ovest.

In particolare nel 2020 i nuovi casi sono stati 70 e il follow up ha riguardato 460 pazienti. Nel 2021 i nuovi casi sono stati 57 con visite di controllo per 490 persone. Nel 2022 si sono registrati 103 nuovi casi con un follow up per 500 pazienti. Nel 2023, fino al mese di maggio, i nuovi casi sono stati 33.

In riunioni organizzate a cadenza regolare, ogni martedì, ci sono sempre a disposizione degli utenti presi in carico nell’ambito specifico almeno un otorinolaringoiatra, un radioterapista e un oncologo.

L’attività coordinata di questi specialisti, insieme ad altri professionisti dell’ospedale e del territorio, permette di definire e attuare il percorso diagnostico, terapeutico e riabilitativo dei pazienti oncologici nel rispetto dell’evidence based medicine. Il gruppo svolge quindi compiti clinici, tecnico-scientifici ed organizzativi, che riguardano tutte le attività direttamente connesse con il paziente e la sua patologia, oltre a funzioni legate allo sviluppo e al miglioramento delle modalità di interazione all’interno del sistema sanitario.

“Anche nel periodo di picco pandemico – evidenziano il direttore della struttura di Otorinolaringoiatria di Lucca Riccardo Mario Piane, la radioterapista Rita Bagnoli e l’oncologa, responsabile del Cord dell’ospedale San Luca, Lucia Tanganelli – abbiamo continuato ad effettuare regolarmente visite e controlli, oltre che trattamenti ed interventi chirurgici.

Tutti i pazienti sono stati quindi seguiti, senza alcuna interruzione o rallentamento dell’attività. Semmai a volte, soprattutto durante l’emergenza Covid, sono stati i cittadini a non presentarsi per timore di infettarsi.

Oltre ai controlli medici, vengono garantiti in via prioritaria gli esami diagnostici e altre prestazioni specifiche, grazie alla collaborazione con la Radiologia (direttrice Laura Bassani) con la Medicina nucleare (direttore Marco Pellegri) con la Gastroenterologia (direttore Giovanni Finucci), con il nutrizionista (Andrea Mosaico), con il dentista (Alessandro Biagioni) e con l’ecografista (Riccardo Aldi).

Dunque, i cittadini non devono contattare il Cup per prendere gli appuntamenti: le prenotazioni, in base ai tempi da noi indicati, vengono effettuate in maniera rapida e automatica tramite la segreteria del Cord (se ne occupa la nostra infermiera di riferimento Maria Pia Frullani).

Inoltre, utilizziamo una colonna video con registrazione delle visite, che rappresenta un archivio importante, anche per fare confronti durante la fase di follow-up. Il sistema video, con luce Nbi, permette di valutare alterazioni della mucosa della laringe, del cavo orale e della faringe che possono far sospettare una ripresa della malattia o altre problematiche. Il sistema e l’archivio sono fruibili solo per i componenti del Gom testa-collo. Viene così garantita la privacy del cittadino e nello stesso tempo gli specialisti possono ricontrollare in tempo reale gli esami e le altre informazioni cliniche, anche durante la chemioterapia o la radioterapia, consegnando poi il referto di visita e le eventuali immagini ai pazienti”.

L’approccio multidisciplinare ai tumori della testa e del collo è infatti oggi un modello organizzativo indispensabile, che deve essere presente in tutti i centri che trattano queste patologie; la multidisciplinarietà rappresenta lo strumento per garantire il miglior trattamento nell’intento di guarire la malattia, di riabilitare al meglio il paziente, di migliorare la sopravvivenza e la stessa qualità di vita.

Complessivamente gli specialisti coinvolti sono chirurghi Orl, maxillofacciali (in determinate circostanze plastici e neurochirurghi), radioterapisti, oncologi, radiologi, anatomopatologi, anestesisti, odontoiatri e igienisti dentari, fisioterapisti, logopedisti, nutrizionisti, infermieri dedicati, psicologi e assistenti sociali.

L’insieme di queste figure professionali, in diversa misura e necessità, consente di effettuare una rapida e precisa diagnosi e stadiazione, di preparare un corretto e personalizzato piano di cura, entrambe condizioni necessarie per stabilire il trattamento più idoneo. Allo stesso modo il team multidisciplinare si fa carico del paziente nella fase di post-terapia. Fondamentale in questo percorso anche il ruolo dei medici di medicina generale.

 

I gruppi oncologici multidisciplinari rappresentano il tipico esempio di confronto condiviso, finalizzato a offrire a ogni singolo paziente oncologico il percorso migliore e più appropriato di diagnosi e cura. In questi anni, il dipartimento oncologico diretto da Giacomo Allegrini, ha favorito, attraverso i CORD/Accoglienza, il diffondersi capillare di questa modalità operativa che è diventata standard per tutte le patologie oncologiche.

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